di OSCAR OREFICI IL GRAN Premio di Spagna ha già un vincitore ampiamente annunciato.
Il pronostico è scontato in quanto Schumacher non solo ha dipinto il giro record che gli è valso la pole position, ma è stato pure capace di distanziare di ben 6 decimi, una eternità, il rivale più agguerrito, Juan Pablo Montoya, per la prima volta così avanti in questo scorcio di stagione. L'unica insidia per l'alfiere della Ferrari potrebbe venire alla prima curva, con Montoya che probabilmente coverà sentimenti di vendetta dopo le fasi calde della corsa di Imola, avvenute nelle battute iniziali di quella gara. Il focoso colombiano è, infatti, ancora convinto di essere stato danneggiato da Schumi in un azzardato tentativo di sorpasso. Polemiche prive di fondamento quelle innescate da Montoya, comunque un segnale di frustrazione nei confronti del re della Formula 1 che ambirebbe detronizzare. Superato l'eventuale trabocchetto, Schumacher non dovrebbe avere problemi nel controllare la corsa a suo piacimento. Si attendono, invece, cenni di riscossa da Barrichello, deludente ad Imola quanto lo è stato nelle qualifiche di ieri. Anche le prove spagnole hanno confermato che la macchina più competitiva dopo la Ferrari è la Bar-Honda, tanto da consentire alla sua seconda guida, Sato, la conquista di un significativo terzo tempo, miglior risultato mai raggiunto da un pilota giapponese in Formula 1. Ma il pomeriggio della squadra diretta da David Richards è stato rovinato da un errore di Jenson Button, il quale, invece, d'insidiare Schumacher e Montoya, è precipitato nella seconda parte dello schieramento di partenza, compromettendo il Gran Premio e, di conseguenza, la possibilità di salire per la quarta volta le scale del podio. Un incidente di percorso, che renderà ancora più facile la vita a Schumi. Chi, più di tutti, ha deluso le attese è stato Fernando Alonso, che, proprio davanti al suo pubblico, non è andato oltre un modesto piazzamento, surclassato dal compagno di squadra Trulli, pilota consistente e sempre pronto a cogliere l'occasione. Comunque, dalla Renault ci si aspettava ben altro. Evidentemente la vettura progredisce più lentamente del previsto. Non fa più notizia, infine, la sconcertante mediocrità della McLaren-Mercedes, la grande malata della Formula 1, tutta concentrata sull'inaugurazione della sua nuova, faraonica sede in calendario mercoledì prossimo.