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Torneo sospeso per la pioggia che ferma Volandri in vantaggio per 2-1 sull'olandese Schalken Eliminato l'altro azzurro Seppi

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Martedì era toccato ad Andy Roddick, la seconda testa di serie, ieri è stato eliminato Roger Federer, il primo giocatore del mondo. Roddick era stato battuto da un argentino, Guillermo Canas, Federer da uno spagnolo, Albert Costa. Il tennis sulla terra battuta, se l'inglese Henman non fa un miracolo o se il russo Safin non trova la condizione, tecnica e psicologica, di tre anni fa, appartiene a loro, gli argentini e gli spagnoli, instancabili pedalatori, asfissianti regolaristi, giocatori che compensano con la pazienza e la volontà, il minore talento tennistico. Tra l'altro Costa è un terraiolo con la laurea, conferitagli al Roland Garros due anni fa quando vinse a sorpresa battendo il connazionale Juan Carlos Ferrero. Inoltre lo stesso Costa vanta una finale raggiunta qui al Foro Italico nel 1998 e nemmeno giocata a causa di un infortunio al polso. Quando Federer vinse quest'anno l'Australian Open fu inevitabile valutare le sue possibilità di realizzare il Grande Slam, un'impresa che nessuno ha compiuto da quando vi riuscì, per la seconda volta, e tutti furono d'accordo nel considerare il Roland Garros, l'unico tra i quattro grandi tornei che si gioca sulla terra battuta, il suo ostacolo maggiore. Pur avendo vinto il primo set, Federer si è fatto intrappolare dalla solida regolarità dell'avversario dando addirittura l'impressione (sbagliata) di non volersi impegnare. Filippo Volandri è stato fermato dalla pioggia sul 2 a 1 in proprio favore contro l'olandese Sjeng Schalken. E' una partita difficile perché Schalken è giocatore più completo del nostro ma non è un grande agonista per cui credo che Volandri abbia almeno 60 probabilità su cento di raggiungere, come l'anno scorso, i quarti di finale. Anche Andreas Seppi era stato fermato dalla pioggia la sera prima quando era in vantaggio nei confronti dell'australiano Lleyton Hewitt, ex numero uno del mondo e vincitore di due prove del Grande Slam (US Open nel 2001, Wimbledon 2002). Seppi mi è piaciuto per la lucidità con la quale ha scelto quasi sempre la soluzione migliore. Certamente è stato aiutato dai molti errori del suo avversario che anche nei suoi momenti migliori non è mai stato molto forte sulla terra battuta, tuttavia la prestazione del ragazzo di Bolzano, che ha recentemente esordito in Coppa Davis, è stata particolarmente incoraggiante. Inevitabilmente Seppi, che deve aver giocato più volte la ripresa del gioco durante la notte, è stato meno brillante ieri, tuttavia è stato capace di recuperare da 3 a 5 fino al 5 pari nel secondo set e di tornare competitivo nel terzo quando dallo 0 a 3 è arrivato ad avere due palle break sul 3 a 5 prima di arrendersi. Detto questo si poteva pensare che il russo Nikolay Davydenko, che domenica scorsa ha vinto il torneo di Monaco, avesse poche possibilità contro il più solido picchiatore oggi in attività, il cileno Fernando Gonzalez, detto «Mano di Pietra» per la violenza del suo dritto. Invece Davydenko ha vinto in un modo insolito ma rivelatore di un buon carattere.

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