Mancini ci crede «Arriveremo quarti»
«Arriveremo quarti», tuona Mancini, che dall'1-1 con la Reggina mutua la voglia di riscrivere le gerarchie nella corsa alla Champions League. Non c'è spazio per il rammarico: oltre il cruccio arbitrale, questa sì una triste e sgradita coincidenza, il tecnico vede solo il quarto posto. «Noi siamo colpevoli di aver sbagliato ancora una volta troppi gol però sono convinto che il campionato non sia assolutamente finito per l'assalto alla Champions. La Lazio ce la farà, deve essere solo più convinta e decisa sotto porta. Dopo il gol di Lopez avremmo dovuto chiudere la sfida, invece ci è mancato il colpo del ko». Insomma Mancini rialza la Lazio. Lo fa con forza e decisione, anche se sullo sfondo c'è l'arbitraggio di Bolognino, fonte di accese contestazioni. «Gli arbitri dovrebbero riscrivere il regolamento e definire una volta per tutte le trattenute. O valgono sempre e allora sono tutti rigori o non valgono mai. Corradi e Inzaghi sono stati fermati per la maglia eppure non è successo niente. Vorrei chiudere almeno una partita senza recriminazioni». Lo sguardo, infine, è proiettato alla sfida di San Siro di domenica prossima. «L'Inter dovrà vincere una partita, no? E allora battendo il Brescia, la mia squadra potrà ancora puntare al quarto posto o allo spareggio». La fiducia alberga sovrana, anche se la dirigenza raccoglie il grido di Mancini e alza una diga dialettica sull'operato di Bolognino. Così Longo: «Non voglio parlare dell'arbitro, non so neanche chi sia. C'erano gli organi preposti all'Olimpico, saranno loro a dover giudicare». «No comment» da parte del diggì De Mita. Ora però tutto passa per gli ultimi 180 minuti: Brescia in trasferta e Modena all'Olimpico, con l'obiettivo, dichiarato, di fare sei punti, cioè il pieno e centrare la Champions. Verso l'aumento La partita più importante si gioca fuori dal campo. Continua la corsa contro il tempo per materializzare l'aumento di capitale da 120 milioni. Che potrebbe slittare ancora: dal 10 al 17 maggio, decisione finale nelle prossime ore, ma stavolta l'orientamento sarà definitivo. Perché procrastinare ancora l'operazione significherebbe paralizzare l'attività societaria e mettere un punto interrogativo grande così sul futuro. Oggi si riunirà nuovamente il Cda per definire il prospetto informativo: il fatto che la Deloitte and Touche abbia espresso parere sostanzialmente negativo in relazione all'ultima semestrale, non mette a rischio la ricapitalizzazione. Per far decollare l'aumento è sufficiente l'ok sul bilancio al 30 giugno, e quello c'è. Manca solo l'ufficialità dell'accordo con Cirio, si aspetta sempre una risposta dall'erario. Capitolo-azionisti: si sondano ancora imprenditori esteri. Non solo gli olandesi legati all'Abn Amro. L'Ad Masoni cerca un punto di riferimento capace di rilanciare il club. La società però reputa tramontata l'ipotesi legata all'ingresso del gruppo di Riccione, guidato da Emanuela Marchetti e rappresentato dall'avvocato Riccardi. Capitalia ha definito «bizzarra» la proposta transattiva legata all'offerta di 40 milioni per rilevare il 18% del capitale detenuto dagli attuali azionisti. Vana, quindi, l'apertura di Cirio, Puma e Bnl, che avevano invece risposto positivamente all'invito della cordata. Orientamenti diversi che fanno riflettere i tifosi e fanno arrivare un altro messaggio da Riccione: «Non molliamo, vogliamo la Lazio contro tutto». Le coordinate bancarie, sottolinea la cordata, erano in mano a uno studio notarile: ora cambierà strategia. La gente non vuole più attendere: cerca un padrone.