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«È finita, le polemiche sono inutili. Chi ha tirato i petardi va isolato. Da oggi penseremo al futuro»

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«Ci ha scombussolato il gol preso in apertura - è il primo commento di Fabio Capello dopo la gara - poi, per tutti i primi quarantacinque minuti siamo andati molto male, anzi malissimo. Era quasi come se qualcuno fosse rimasto a Trigoria e l'ho anche detto ai ragazzi. Nell'intervallo ho chiesto alla squadra come tutto questo fosse possibile e nel secondo tempo è andata meglio, ma ormai avevamo già regalato un tempo ai rossoneri». E questo «regalo» è stato frutto anche di alcune scelte di formazione e con quella corsia di sinistra giallorossa dala quale sono arrivati i pericoli maggiori (ed il gol di Sheva). «Il riferimento è a Candela? Lo rimetterei in campo. Volevo coprirmi sul lato destro del Milan e pensavo di fare entrare D'Agostino o De Rossi in corso d'opera. Questo perché il primo ha solo un tempo nelle gambe e non di più, il secondo ha recuperato da poco». Alla fine, il Milan è campione e la Roma seconda. «E i rossoneri hanno meritato lo scudetto. A inizio stagione avrei firmato per fare così tanti punti. Loro sono stati superiori negli scontri diretti: complimenti». Ovvio parlare del calcio di rigore non concesso ai giallorossi da Messina. «C'era, ma ormai è finita. L'arbitro ha detto ai miei giocatori che non aveva visto. Una cosa è certa: la gara poteva prendere un andazzo diverso». Novanta minuti rovinati da alcuni lanci di petardi. «Sono andato di corsa sotto i nostri tifosi per calmarli. Si tratta solamente di cinque deficenti che rovinano l'immagine di una tifoseria straordinaria come la nostra, facendola sembrare violenta e che invece non lo è. I capi tifosi dovrebbero isolarli perché questi personaggi giocano contro». Il tecnico si lamenta ancora. «Nel secondo tempo stavamo giocando meglio del Milan e ogni mortaretto tirato in campo serviva solamente a perdere altro tempo: questo ci ha danneggiato molto». Ma il Capello pensiero ancora non è finito e stavolta è molto chiaro. «A parte che mi dispiace che accadano queste cose, devo stigmatizzare chi si butta a terra. Adesso se avremo una squalifica sarà anche per il comportamento di certi giocatori». E se squalifica sarà, si tornerà a giocare a Palermo. «Tanto siamo di casa». Finalino con i programmi per la prossima stagione. «Non credo in un ridimensionamento. Nei prossimi giorni ci incontreremo in società e cominceremo a pensare alla Roma del futuro».

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