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dall'inviato STEFANO MANNUCCI DIDA 6 Sperava di mantenere i guantoni immacolati per una ...

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Vorrebbe guardare la partita da privilegiato, godendo di una mezza giornata di ferie, ma il secondo tempo è un inferno: diventa bersaglio di una immonda caccia al portiere. Coraggioso. CAFU 6 Gli ex colleghi di lavoro lo riconoscono quando sparacchia a lato dopo un quarto d'ora. Classicamente, non vede mai la porta. Perde un paio di palle pesanti di fila, ma sulla sua fascia c'è poco traffico. Quando incrocia qualche romanista indugia prima di salutare. Non per maleducazione: è che i dirimpettai sono irriconoscibili. Ordinario. MALDINI 7 Morderebbe i polpacci anche a papà Cesare, se tentasse di dribblarlo. Non lo diresti in disarmo: ha una fame di vittorie che neanche un deb dell'under 21. Poco rispetto anche per Totti e Cassano, buttati giù un paio di volte come in una rissa da bar. Messina contempla. Imperituro. NESTA 6.5 D'improvviso svirgola una palla e tutto San Siro fa "oooh!". Per il resto se la gode, bloccando la viabilità con la severità di un vigile capitolino. Alla fine se le promette anche lui con Totti. Da laziale, ride sotto i baffi. Da milanista, vince ancora: prova a dargli torto. Beffardo. COSTACURTA 6 Lo diresti pronto per un reality show, o comunque per una stagionatura in beauty farm. Invece conserva lo spiritaccio per cucirsi un altro scudetto sul petto. Uno che ha avuto tutto dalla vita: talento, ricchezza, una faccia da star. E la Colombari. Privilegiato. GATTUSO 8 Un capopopolo. Orchestra le reazioni del pubblico come Vasco, difende la causa come un sindacalista degli anni Venti, corre e mena come un ghepardo nella savana. Lo abbattono con ogni mezzo ma cristianamente risorge sempre. Pare autoclonato: con lui il Milan gioca in quattordici. Se si presentasse alle elezioni prenderebbe una barca di voti: ci pensi. Ringhioso. PIRLO6.5 La sua è una regia discreta, di quelle vecchio stile. Passo felpato, lungimiranza, risvegli improvvisi.Per gli avversari è una presenza subdola, malefica. E quando serve prova a tirare un katiuscia da trenta metri. Altrimenti, fioretto. Prezioso. SEEDORF 6.5 Se stavolta Mancini non trova la pista sgombra, molto è merito suo. Nel centrocampo rossonero, è un pilone indistruttibile. Mette paura a Pelizzoli con un colpo dei suoi, ma per quest'anno può bastare. Solido. KAKA' 7 Con quel look da commercialista fighetta è il più monello della banda. Crossa con il goniometro il pallone d'oro per Shevchenko, avvelena l'anima della difesa giallorossa con le sue accelerazioni, spara al volo nel mezzo dell'area avversaria. Sopratutto, è un campione. Si azzuffa con Lima in portoghese, in malora le buone maniere. Un Falcao a doppia velocità. Sontuoso. SHEVCHENKO 7.5 Sbriciola il match dell'anno in pochi secondi, per la disperazione dei titolisti dei giornali. Sempre lui l'uomo decisivo? E dai, cambiamo. Per il bene del calcio italiano. Implacabile. TOMASSON 6.5 L'anima di un gregario e l'efficienza di un manager. Incrocia con Sheva che è una bellezza, e poi fa morale. All'annuncio delle formazioni i romanisti si lanciano sguardi allarmati, perchè di lui non ci si può fidare. L'avrà voluto il Cavaliere? Vai a sapere. Ma il Milan delle due punte funziona. Essenziale.

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