D'Agostino: lo scudetto non l'abbiamo perso col Milan
Nulla di tutto questo: soltanto rabbia ed amarezza per aver regalato quarantacinque minuti agli avversari proprio nel momento cruciale della stagione e qualche commento su un rigore presunto, vero o falso non concesso da Messina ai giallorossi che comunque farà discutere. Tutto questo è Milan-Roma nel post-gara, zona spogliatoio. «Il gol preso in apertura ci ha sicuramente condizionato - ha detto D'Agostino - ma non deve essere una scusa. In ogni caso vanno fatti i complimenti al Milan, ha battuto tutti i record. Per noi è stato un grande campionato, per loro di più e ci aspettavamo di affrontare una grande squadra. Noi però non abbiamo perso lo scudetto al San Siro: ricordiamoci dei punti persi con Ancona e Bologna. Contro il Milan, sul piano del gioco potevamo fare qualcosa di più». Poi si passa al calcio di rigore e non concesso. «Per me c'era, Shevchenko ha allargato il braccio, ma poi non si è capito più nulla, scoppiava di tutto ed io, per posizione, ero l'unico a prendere qualche monetina addosso. Comunque, per fare una battuta, posso dire che cominciano a diventare una moda questi falli di mano in area». D'Agostino è entrato solo nella ripresa. «Io vivo alla giornata. Certo che questa non è una gara che si gioca tutti i giorni, ma sono entrato nel secondo tempo e ho provato a dare il mio contributo. Il mio futuro? Spero sia ancora con la Roma». Walter Samuel va in controtendenza. «Il Milan ha vinto bene? Non sono troppo convinto. Certo che il gol all'inizio ci ha tagliato le gambe e prenderlo è stato un errore. In ogni caso questa è la migliore stagione da quando sono alla Roma. Il rigore? Ero distante. A me è stato detto che c'era». Luc. Col.