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Baggio no, Cassano sì Ecco come sarà l'Europeo del Trap

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La parola che nessuno dei protagonisti ha avuto il coraggio di pronunciare, alla fine della serata per Baggio è arrivata da Valentina. Raggiante in tribuna, con la madre Andreina e il fratello Mattia al fianco avvolti da una bandiera tricolore, la 13enne figlia del campione di Caldogno ha usato tutto il candore della sua età per raccontare quel che sarà: nessuna possibilità che l'attaccante vada all'Europeo, solo un spiraglio legato ad infortuni altrui, e per di più in serie. «Era emozionato, io me ne sono accorta - ha aggiunto Valentina Baggio, intervistata dal Tg1 - si toccava sempre il ginocchio». Neanche l'affetto per il numero 10 ha fatto cambiare idea a Giovanni Trapattoni: oggi una volta di più - con la scelta di Lippi di prendersi un anno sabbatico in attesa degli eventi azzurri - il ct azzurro ha capito di non poter sbagliare la minima mossa in vista del torneo di Portogallo, per lui in pratica già cominciato. Della serata di Genova, il giorno dopo, restano l'eco mondiale del saluto a un campione non solo italiano («necessario ed eterno», la definizione dello spagnolo Marca). Ma la porta al Codino, ha chiarito, è solo virtualmente aperta: prima ci sono Totti, Del Piero e Cassano. E proprio la strategia seguita per il terzo dei tre attaccanti spiega quanto avanti sia lo staff azzurro: l'idea di chiedere al romanista un doppio impegno (prima l'Under 21, poi la nazionale) è tramontata. Trap ha valutato il rischio di un infortunio, da evitare vista la vicenda Inzaghi e le incognite su Del Piero. Così la scelta di preservare Cassano è una piccola chiave di volta: il ct è oramai convinto che il barese non è solo un'alternativa, e puntare sul suo talento è anche argomento sostanzioso per difendersi da tutti i baggisti. Così, la lista dei 23 è sempre più chiara. Il criterio sarà una specie di gioco delle coppie: otto difensori, quattro centrocampisti centrali, quattro esterni, quattro attaccanti, con il criterio di un titolare più un doppione per ogni ruolo dell'oramai consolidato schema. In porta, Buffon è il titolare, Peruzzi potrebbe sorpassare Toldo alle prese con i guai fisici. La scelta degli otto difensori si complica con la defezione dell'eclettico Pancaro; Panucci ha il suo alter ego in Oddo, Nesta in Ferrari, Cannavaro in Materazzi più che in Legrottaglie, Zambrotta in Favalli. Al centro del campo il gioco prosegue con Perrotta-Gattuso e Zanetti-Pirlo; sulle fasce consolidato il testa a testa Camoranesi-Fiore, più incerta l'alternativa a Del Piero (a oggi è Di Vaio). E in avanti Totti fa rima con Cassano, Vieri con Corradi. In riserva, nomi come Gilardino («lo tengo in seria considerazione»), Miccoli, Ambrosini, Pelizzoli. Diverso il discorso di Maldini, che deciderà se rispondere alla chiamata di Trapattoni solo dopo il 16 maggio. Con gli azzurri è in dirittura d'arrivo l'accordo premi: è passata l'idea di ricompensare i giocatori solo in caso di finale, ma anche la richiesta della squadra di aumentare la cifra. Così si passerà dai 400 milioni del 2000 a una cifra attorno ai 250 mila euro, e poco di meno (180) per il secondo posto.

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