Lippi e Juve separati in casa
Il ritiro punitivo della squadra bianconera trova il consenso anche di un ex d'eccezione come Gianluca Vialli, che discute il metodo, ma approva la sostanza dell'iniziativa: «È una decisione che fa sempre discutere. E certo non è gradevole, per i giocatori. Ma è anche comprensibile che la società avverta la necessità di fare rimanere concentrata la squadra in un periodo in cui i grandi obiettivi sono falliti, si leggono molte cose sui giornali e si rischia di pensare troppo al futuro, perchè è in questo momento che i club elaborano le strategie per il futuro. E poi è anche un messaggio ai tifosi, per garantire loro il massimo impegno, anche se il metodo può apparire discutibile». Il ritiro è cominciato con la fuga dei pochi nazionali che hanno avuto la fortuna di essere convocati. Allenamento mattutino, ieri (contrariamente al solito, quando il lunedì si riposa) e poi tutti in albergo, al centro di Torino, dove sono ammesse solo brevi uscite per l'acquisto di effetti personali, ma che i giocatori tendono a evitare il più possibile per evitare imbarazzanti incontri pubblici con i tifosi. A consolare i giocatori in castigo ci pensa il cuoco della squadra, in ritiro per lenire almeno con qualche piatto la delusione della punizione. Sul nome dell'allenatore del futuro snon c'è unanimità nella dirigenza bianconera. Negli ultimi giorni ha preso quota quello di Cesare Prandelli, vista la delicata situazione di Deschamps. «È un ottimo tecnico - dice di lui Vialli - ma sono davvero tanti, in Italia, quelli che stanno lavorando bene e non solo sul campo, perchè trasmettono messaggi positivi all'ambiente». Vialli a luglio prenderà il patentino a Coverciano, ed è più che mai intenzionato a fare l'allenatore «da grande»: «Non riesco a vedere una partita rilassato, sono sempre portato a leggerla da tecnico», spiega. «Io sono juventino, sono sampdoriano, sono rimasto legato agli ambienti in cui ho vissuto momenti belli e intensi». Una dichiarazione di disponibilità, anche se al momento offerte non sono arrivate. A meno che Vialli non stia confezionando un bluff, per il momento è stato scartato dalla orsa dei papabili sulla panchina bianconera, perchè ritenuto ancora acerbo per l'esperienza nel club di Torino: in futuro verrà seguito con molto interesse, perchè la «Triade» crede molto in lui. E nella girandola di allenatori entra anche Marcello Lippi, il cui futuro appare sempre più lontano da Torino: potrebbe approdare a Londra, nel Chelsea, alla corte del miliardario Abramovich