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DOPO IL PAREGGIO DI SAN SIRO

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Massimo Moratti, all'indomani del pareggio interno con la Lazio di Mancini, ha riconfermato l'attuale allenatore. Una scelta che chiaramente sarà anche vincolata al raggiungimento del quarto posto, ma che comunque riesce a scacciare ombre fastidiose (quella dello stesso Mancini, ma anche quella di Capello) dalla panchina del romagnolo. «No, Zaccheroni non rischia assolutamente niente. Spero che abbia capito e l'ha capito che per noi è importantissimo arrivare al quarto posto. Però nessuno rischia perché io vorrei che la squadra continuasse con questa filosofia, in quanto questo ci consente di lavorare con calma». Sfumata la coppa Uefa, è sempre lo stesso il primo obiettivo di Moratti, un obiettivo di vitale importanza: «Il quarto posto? È importante ottenerlo per tanti motivi. Per la Champions League, per l'economia e per l'immagine della società. E poi, può servire a tutti per rinforzare il carattere e la propria posizione. Credo che non si possa fare a meno di condizionare tanti aspetti al quarto posto, specie la voglia di continuare in una certa maniera, perciò un traguardo da non fallire, anche perché -aspetto sottolineato da Moratti- le casse nerazzurre ne risentirebbero, almeno nell'ordine di 20 milioni di euro». Tornando a Zaccheroni, si è parlato anche della tanto discussa compatibilità tra Adriano e Vieri: «Essendo lui l'allenatore sta a lui riuscire a capire dagli allenamenti e dalle caratteristiche dei giocatori che cosa può fare, è una questione di scelte». Il tema Adriano-Vieri ha infiammato le polemiche dell'ultima settimana. Da una parte i risultati, che dicono che l'Inter rende di più quando in campo gioca uno solo dei due, a vantaggio del giovane Martins o di Recoba. Dall'altra, gli estimatori di Vieri (perché poi alla fine è lui in discussione), secondo i quali con quei due giocatori in campo, i problemi sono semmai della difesa avversaria. Una questione che ha portato fino alla spaccatura a pochi minuti dalla gara col Bologna della scorsa settimana. Una spaccatura faticosamente ricomposta da Moratti stesso, che di Bobo è sempre stato un acceso estimatore, sin dai tempi della sua militanza biancoceleste: Moratti pagò il centravanti 91 miliardi di vecchie lire, confezionando una delle operazioni più costose della storia. Infine il patron nerazzurro ha commentato prestazione della sua squadra contro la Lazio domenica a San Siro. Uno 0-0 che in fin dei conti non ha deluso del tutto: «Ho visto una bella partita. Ci sono state tante occasioni per entrambe le squadre. Mi è piaciuta una certa vivacità nel secondo tempo, questo sì. Nella ripresa è venuta fuori una partita interessante da parte della squadra. Stankovic è stato bravissimo. E poi mi pare che tutti i risultati di giornata siano stati positivi».

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