Totti sprona i tifosi: «Ora andiamo a Milano»
È il grido di battaglia di Francesco Totti, mai come adesso capitano della Roma. La differenza, quelli come lui, non la fanno solo in campo: come dimostrato ieri per l'ennesima volta. Totti è l'anima di questa Roma, che proprio sulle giocate del suo leader riprende nuovamente la rincorsa per l'attacco finale allo scudetto. Vero, è una lotta impari, troppi i punti da recuperare alla squadra di Ancelotti che fose a conti fatti è quella che ha sbagliato meno, avuto i cambi migliori... e forse qualche spintarella in più. Tutto vero, ma l'obiettivo è crederci fino in fondo e dare tutto. «Io ci credo ancora — ha detto Totti migliore in campo a Palermo — domenica ancdiamo a Milano a giocarcela. Sono contento della mia partita e i conti si faranno solo alla fine del campionato. Ho fatto 98 gol con la maglia della Roma e spero di arrivare in tempi brevi a cento: magari proprio a Milano». E non provate a parlare di secondo posto o di accontentarsi di quello che viene, perchè Totti ha ben chiari in mente gli obiettivi suoi e della Roma tutta. «Andiamo a Milano senza nulla da perdere. Il secondo posto? Quello ormai è quasi certo, ma aspettiamo». L'appello ai tifosi è d'obbligo anche se lo stesso capitano sa che è assolutamente inutile: non serve spronare i romanisti ad andare a Milano. «Ai tifosi dico di venire, anche se, conoscendo quelli della Roma so benissimo che non serve farlo. Ci hanno sempre seguito, ovunque e ci danno sempre quel qualcosa in più». Anche lui non si spiega l'espulsione di Carew. «Non l'ho vista quell'azione — dice il capitano giallorosso — ma sono andato da Racalbuto a chiedere spiegazioni perché, secondo me, quel cartellino rosso è stato eccessivo. La cosa vale per entrambe i giocatori, tanto per Carew quanto per Vargas. In questa fase della stagione tutti i giocatori sono importanti per le squadre sia se ti stai giocando lo scudetto sia la retrocessione». Proprio sull'espulsione è seccato il commento del protagonista norvegese. «Incredibile — ha detto Carew sul rosso di Racalbuto — e mi dispiace da morire, perché questa espulsione mi costerà Milano: volevo esserci». Infine non poteva mancare la dedica per una giornata così, per due gol così. Il capitano ne stacca una particolare che dimostra ancora una volta quanto sia un ragazzo comune. «Sì, dedico i gol ai miei genitori perché è l'anniversario del loro matrimonio. Mi sono sempre stati vicino». L'unica nota negativa dell'ennesima giornata da protagonista del capitano giallorosso è la botta al polpaccio che gli costerà la convocazione in nazionale. «Volevo chiedere il cambio — spiega Totti — ma le sostituzioni erano finite. Ho un risentimento al gemello della gamba destra, un postumo del derby. Peccato, perchè la cosa mi costringerà a saltare l'impegno con la nazionale: ci tenevo».