Forse a San Marino la svolta decisiva della nuova stagione
Succede e non è il caso di drammatizzare più di tanto, anche se la concorrenza, con la sorprendente Bar-Honda e la ritrovata Williams-BMW, si è fatta più agguerrita, probabilmente grazie anche all'intenso lavoro svolto nelle due settimane intercorrenti fra il Gran Premio del Bahrain e quello in programma questo pomeriggio. Si prospetta, quindi, una corsa più aperta almeno sulla carta, ma il potenziale della Ferrari è tale che sarà dura per le sue antagoniste infliggerle la prima sconfitta stagionale, considerando anche la gara di Imola è una di quella cui la scuderia di Maranello tiene di più per ragioni affettive. Non per nulla, infatti, l'autodromo è intitolato ad Enzo e Dino Ferrari. Significativi, comunque, i progressi della Bar, grazie anche all'impegno della Honda, sempre più coinvolta nel progetto generale e non più soltanto fornitrice del motore. L'imprevedibile pole di ieri, la prima per la squadra e anche per Button, arriva dopo i due podi consecutivi ottenuti dal giovane pilota inglese, la cui popolarità e considerazione fra gli addetti ai lavori è in continua crescita. Button, presentato come un ragazzo prodigio, esordiente ad appena 20 anni in Formula 1 con la Williams G solo due stagioni alle spalle di categorie addestrative, era poi piombato nell'anonimato. Ora, però, finalmente al volante di una macchina competitiva, sta dimostrando di avere tutte le carte in regola per ritagliarsi un ruolo da protagonista. Oggi potrebbe essere la sua grande occasione. Da non sottovalutare, poi, Montoya, che sullo schieramento di partenza precede sia Barrichello, sia il poco amato compagno di squadra Ralf Schumacher, lui pure alla ricerca di un rilancio con il contratto in scadenza a fine campionato ed in fase di avviate trattative con la Toyota. Ha, invece, un po' deluso la Renault, che aspira a diventare l'anti-Ferrari e che, invece, non è riuscita ancora a compiere il definitivo salto di qualità. L'unica consolazione, almeno per ieri, è venuta da Alonso, di nuovo brillante nelle qualifiche dopo una serie di brutte figure. Un discorso a parte merita, infine, la McLaren-Mercedes, con Raikkonen tradito per l'ennesima volta dal motore e, di conseguenza, costretto a prendere il via dal fondo dello schieramento. Dimostrazione che bene ha fatto a Stoccarda a tagliare la prima testa eccellente, quella del presidente della Mercedes-Ilmor, azienda del gruppo deputata a realizzare i motori della Formula 1. Ma per risalire la corrente ci vorrà ben altro.