Ricapitalizzazione, nuovo rinvio
L'operazione da 120 milioni dovrebbe scattare il 10 maggio. Ieri Cda interlocutorio: il consiglio si è aggiornato a lunedì prossimo (ore 17, studio Ripa di Meana): per completare il prospetto informativo manca ancora la risposta del fisco sulla dilazione del debito da oltre 100 milioni. All'inizio della prossima settimana la società presenterà una nuova integrazione della documentazione. L'Ad Masoni è ottimista: insomma un compromesso si troverà e male che vada si tratterà d'una soluzione quinquennale. Poi c'è l'altro nodo: la complessa partita infragruppo con la Cirio. «Dovremmo chiuderla con una plusvalenza a nostro favore», sintetizza Masoni. A giugno 2003 la Lazio aveva raggiunto un accordo con l'impero agroalimentare che avrebbe garantito al club un introito pari a circa 11 milioni: decadute le condizioni, dopo il crac dell'azienda si parla di cifre diverse. La società è poi in attesa che la Deloitte & Touche consegni (entro il 30 aprile) la relazione sulla semestrale. Il management è infine a caccia delle adesioni formali di Ricucci, Ligresti e Capitalia: un modo per garantire e ricostituire il patrimonio netto, oggi in rosso per 22 milioni, e far riammettere il titolo in Borsa. Masoni intanto strizza l'occhio a «Lazionista», la nuova associazione guidata da Gian Casoni e dalla Polisportiva. Ieri la presentazione al Canottieri Lazio, tra qualche settimana summit al Teatro Olimpico: 15 soci fondatori (che si sono impegnati a versare 500 euro l'uno) e una quota di partecipazione (ordinaria) pari a 20 euro. Fabio Di Marziantonio, Penza, Parisi, Guerra, Governi, Buccioni, Moneti, Pompei, Frattali: questi i portabandiera d'un progetto che punta sull'azionariato popolare, creando una cassaforte-Lazio. Una fiduciaria (divisa in 3 fasce) chiamata a raccogliere fondi, congelandoli: il versamento diventerà esecutivo solo in caso di positivo epilogo dell'aumento. Lo stesso schema presentato dallo storico dirigente Felice Pulici nello scorso mese, a margine della convention-Apa (che non è in contrasto con «Lazionista»). L'idea piace, eccome. Anche agli Irriducibili, che sono pronti ad appoggiarla. Le banche coinvolte potrebbero essere la Popolare di Novara e la Credem con la partecipazione dell'Ufficio Finanziamenti del Comune. Si punta sull'ingresso di Lotito mentre la cordata di Riccione, rappresentata dall'avvocato Riccardi, è pronta a contattare ogni singolo azionista per presentare l'offerta da 40 milioni divisa pro-quota con, allegate, anche le garanzie bancarie: l'offerta sarà vincolata all'accettazione di tutti i soggetti contattati, nessuno escluso. Masoni: «Risponderemo al gruppo ma non disponiamo di quello che chiedono».