IL PERUGIA SCENDERÀ REGOLARMENTE IN CAMPO
E la richiesta, anzi la pretesa, dei tifosi organizzati - quelli dei club e quelli dei gruppi della curva - di far giocare la squadra e di spendere in campo tutte le energie rimaste per una salvezza quasi impossibile e miracolosa ha probabilmente convinto il presidente a rinunciare alla sua decisione di ritirare il Perugia dal campionato per le ingiustizie subite. Gaucci potrebbe quindi prendere atto della volontà dei tifosi, anche se rimane della sua idea. «Io sono convinto - ha detto - che le battaglie vanno combattute sino in fondo e ritengo che domenica, se non succederanno clamorosi fatti nuovi, il Perugia non deve giocare a Brescia. Ma di fronte ad una richiesta che dovesse arrivare da una grande maggioranza dei tifosi del Perugia, non potrei certo andare avanti da solo». Su questa nuova posizione di Gaucci è probabile che abbiano influito anche le parole di Serse Cosmi e dei giocatori, Ravanelli in testa, decisi a giocarsi sul campo le residue, improbabili possibilità di salvarsi dalla B. Così, dopo aver chiesto le dimissioni del suo nemico Franco Carraro, ora Gaucci vorrebbe «per essere tutelato» il principe dei direttori di gara italiani: «solo se avessimo ogni domenica Collina ad arbitrarci la situazione potrebbe essere diversa», perchè - ha ribadito - «il penultimo posto in classifica è maturato non per demeriti nostri dimostrati sul campo, ma solo per altre volontà dall' alto».