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di FABRIZIO MARCHETTI IL FISCO boccia la dilazione decennale del debito da oltre 100 milioni.

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Cioè pochi giorni prima che il centro sportivo di Formello venisse ipotecato, formalizzando quella «procedura esecutiva» destinata a garantire il debito. E poi, successiva alla decisione, c'è anche l'impugnazione della cartella esattoriale, documento integrato al dossier lo scorso 1 aprile. Due motivi validi e sufficienti per crederci ancora, alla rateizzazione. Insomma l'Agenzia delle entrate ha dichiarato «inammissibile» la richiesta di dilazione avanzata dal club lo scorso 22 luglio, prima che sopraggiungessero nuovi elementi. Spiega il presidente Longo: «Si tratta di un "no" a una vecchia richiesta. Il diniego è arrivato perché mancava uno dei presupposti previsti dalla legge». Senza rateizzazione, in fondo, non ci sarebbero vie d'uscita. Sarebbe fallimento. Per questo si raggiungerà un compromesso: la speranza rimane quella d'ottenere il pagamento in dieci annualità, altrimenti si troverà la soluzione a metà strada, secondo legge. Dilazione quinquennale, senza ulteriori ripensamenti. Tutto è in mano alla Commissione consultiva per la riscossione dei tributi. La Lazio aspetta, confusa. Anzi no, ottimista. Masoni avanza un dubbio: «Il Cda in programma domani farà il punto sui tempi dell'aumento di capitale, anche in merito alle risposte dell'agenzia delle entrate: non si può escludere che la ricapitalizzazione slitti». Attesa per l'incontro con la cordata svizzero-romagnola e per l'interessamento degli olandesi.

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