I rossoneri passano a Siena e volano via
Fino al 78', infatti, Siena e Milan erano sull'1-1 e, nonostante la netta supremazia, la squadra di Ancelotti sembrava avviata a lasciare altri due punti preziosi. Poi, tra il 78' e il 79', la doppia svolta del match e del campionato. Il Siena resta in dieci per la giusta espulsione di Vergassola (doppio giallo) e subito dopo il Milan passa con Kakà, che lo libera dall'angoscia di un altro pareggio e dall'ansia di vedere una Roma avvicinarsi ancora di più in classifica. A questo punto, anche se i giallorossi vincessero oggi a Modena, il loro svantaggio di nove punti resterebbe inalterato. Il gol di Kakà, poi, evita altre polemiche arbitrali, visto che il Siena aveva pareggiato grazie ad un rigore (ineccepibile) che chissà perchè ormai in Italia dà solo Collina (braccio di Shevchenko in barriera su punizione di Chiesa). E così con la sua undicesima vittoria fuori casa il Milan archivia il discorso scudetto e tocca quota 75, punteggio record dei campionati con i tre punti a vittoria stabilito dalla Roma nel 2000-01. Numeri che da soli bastano a spiegare l'euforia post gara del clan rossonero. Sul campo si è visto un Milan più tonico di quello che aveva vissuto in affanno i match della settimana passata. Le contemporanee assenze degli infortunati Inzaghi e Tomasson spingevano Ancelotti a tornare all'unica punta supportata dai due trequartisti. In mezzo Ambrosini sostituiva l'acciaccato Seedorf irrobustendo la mediana. All'8' Kakà metteva Shevchenko a tu per tu con Fortin, ma l'ucraino passava in mezzo e il Siena era salvato da una scivolata di Cufrè. Le due squadre provavano spesso i tiri da fuori, ma il gol che sbloccava la gara arrivava su papera del n.1 senese che, su tiro di Rui Costa, non bloccava il pallone respingendolo corto sui piedi di Shevchenko. Lo svantaggio mandava il Siena in bambola, ma il Milan non ne approfittava e al 37', un po' inaspettato, subiva il pareggio dei toscani con il suddetto rigore di Chiesa. Dopo l'intervallo, il Siena pensava solo a difendersi mentre i rossoneri spingevano sull'acceleratore creando cinque azioni da rete senza concretizzarne neppure una. Alla mezz'ora Ancelotti metteva la seconda punta, Borriello, per Rui Costa e cinque minuti dopo la porta di Fortin capitolava, con Kakà che mandava il Diavolo in Paradiso deviando in rete da due passi un inzuccata del nuovo entrato.