Assenti Inzaghi, Kaladze, Pancaro e Tomasson
Certamente, rispetto a Juve, Roma e Inter, i rossoneri quest'anno hanno dovuto far di meno fronte alle assenze. Una delle fortune di Ancelotti è stata poter far conto tutto l'anno sui titolari. Fatta qualche eccezione, naturalmente. Vedi Inzaghi e Nesta. Oggi a Siena, invece, sarà diverso: Inzaghi (infiammazione ossea alla caviglia sinistra), Tomasson, Pancaro (infiammazione al tendine d'Achille) e Kaladze rimangono a Milano, più un Nesta malconcio. La defezione del danese ultima in ordine di tempo: l'attaccante è alle prese con un fastidio agli adduttori che fino a ieri sembrava di poco conto. Invece, le punte a disposizione di Ancelotti saranno solo Shevchenko e Borriello. Se ne deduce una formazione molto simile a quella che a gennaio sconfisse la Roma all'Olimpico, con Sheva unica punta, supportato da Kakà e Rui Costa. A centrocampo, con Pirlo e Gattuso, rischia Seedorf, un'altro che non sta benissimo l'olandese non si è allenato, dovrebbe quindi toccare a Massimo Ambrosini. In difesa, davanti al brasiliano Dida, Cafu e Costacurta esterni, Maldini e Nesta centrali. Non dovesse farcela l'ex laziale (rischio abbastanza concreto), spazio al danese Laursen. «Nesta si è allenato, ma rimane in dubbio -ha spiegato Ancelotti- Gli altri? Ce ne sono diversi che non stanno benissimo, anche se dal punto di vista fisico la condizione è buona. Prevedo una partita dura, specie dal punto di vista ambientale. Il Siena è una squadra molto aggressiva e pericolosa». A proposito dei toscani, in ben 9 circostanze, quest'anno un giocatore del Siena entrato in campo a partita iniziata è andato in gol. In questa speciale graduatoria, la squadra di Papadopulo è in testa con la Juve. Per di più, Taddei e compagni non subiscono un gol in casa più di un mese (14 marzo, Siena-Ancona 3-2). Sulla corsa scudetto, il talento brasiliano Kakà (intervenuto a Milan Channel) appare fiducioso: «Abbiamo tutte le possibilità di tornare a fare bene. Mancano cinque partite, tutte difficili sia per noi che per loro. Però bisogna essere ottimisti, dobbiamo esserlo noi giocatori e anche i tifosi, pensare ad andare forte, non mollare per gioire alla fine». Una sfida fino all'ultimo secondo Paolo Maldini: «Questo campionato dobbiamo giocarcelo fino in fondo, la Roma non mollerà certo la presa, ma noi siamo ottimisti, perché sappiamo di essere forti, anche negli scontri diretti. Domani ci attende il Siena, una squadra che in casa da il meglio di se, ma noi in trasferta siamo ancora imbattuti e in ogni caso sappiamo che una nostra vittoria sarebbe fondamentale per noi». Il Milan riparte dal rigore contestato ottenuto contro l'Empoli e con la voglia di coronare un campionato fatto di medie eccellenti e vittorie a ripetizione. Un campionato chiamato a cancellare la delusione-Champions, che è ancora un cruccio grande così. Per tutto il popolo rossonero.