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L'Ancona minaccia: non giochiamo

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Anche ieri pomeriggio il patron della formazione marchigiana ha rivendicato i diritti della propria società nel corso di una conferenza stampa. «Se la Lazio non verserà i soldi che deve all'Ancona per quanto riguarda i diritti televisivi - ha dichiarato il presidente Pieroni - la mia squadra non scenderà in campo e da lunedì partiranno i primi decreti ingiuntivi. Non stiamo sposando questa causa perché siamo già retrocessi - ha spiegato Pieroni - ma solo per il fatto che il 10 aprile scorso sono scaduti i termini di pagamento fissati lo scorso marzo dalla Lega calcio». I soldi a cui fa riferimento il numero uno dell'Ancona riguarderebbe la percentuale - 18% n.d.r.- che i club con un contratto televisivo più ricco dovrebbero versare agli altri club che hanno sottoscritto un accordo meno remunerativo. Le dichiarazioni di Ermanno Pieroni non sono esclusivamente rivolte al club romano: infatti oltre alla Lazio altre 14 società non hanno ancora ottemperato ai propri doveri. La situazione evidenziata dal dirigente biancorosso coinvolge gran parte dei club calcistici della serie A. Anche la Lazio deve infatti ricevere da altre società la propria quota relativa ai diritti televisivi e di biglietteria, e ogni club potrebbe rivalersi sull'altro per avere la propria parte. La presa di posizione del presidente dell'Ancona sembra irremovibile: le sue parole sono state avvalorate anche da Maurizio Ganz, attaccante del club marchigiano pronto a sposare l'iniziativa del proprio dirigente. «Noi giocatori siamo in linea con la società - ha dichiarato il centravanti biancorosso - non disputare la partita di domenica prossima contro la Lazio sarebbe una cosa negativa, ma se la situazione non cambierà siamo pronti a incrociare le gambe e a non giocare». Anche un altro senatore dello spogliatoio dell'Ancona Giampiero Maini ha ribadito l'intenzione dei calciatori marchigiani: «Domenica pomeriggio ci atterremo alle volontà del presidente» è stato il commento dell'ex centrocampista del Milan. La Lazio intanto, in attesa di un intervento del presidente di Lega Adriano Galliani, non replica. Attesa una mediazione della Lega per dirimere l'intricata situazione.

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