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di FRANCO BOVAIO Dopo uno dei turni di campionato più neri della classe arbitrale le polemiche divampano.

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Come la ciliegina sulla torta, poi, è arrivata la dichiarazione di Adriano Galliani che (non si è capito se come vicepresidente del Milan o Presidente della Lega) ha detto che ci vorrebbe un'autority sulle moviole per scegliere le immagini da mandare in onda nelle varie trasmissioni sportive della domenica sera. Una presa di posizione dai più interpretata come una vera e propria volontà di censurare le riprese che danneggiano la sua squadra. Insomma, alle polemiche sollevate tempo fa sul doping e sui bilanci delle società, si aggiungono di nuovo quelle sull'efficienza dei nostri direttori di gara e di chi li comanda. E così, con «l'obiettivo di valutare la situazione arbitrale anche in relazione alle ultime vicende del campionato», il Presidente della Federazione Franco Carraro ha convocato per oggi (ore 17) a Milano una riunione con i vertici del nostro calcio: i vice presidenti federali Abete e Mazzini; i presidenti della Lega di A e B Galliani, della Lega di C Macalli e della Lega Dilettanti Tavecchio; il presidente del Sindacato dei Calciatori Campana e quello degli allenatori Vicini e, ovviamente, Tullio Lanese, capo dei nostri arbitri. Insieme dovranno capire come risolvere un problema ormai annoso del nostro calcio, aggravato dal vuoto che sembra esserci alle spalle del n.1 mondiale Collina (tra l'altro, a meno di proroghe, ormai prossimo alla pensione) e da quella applicazione della norma sul fuorigioco passivo e attivo che ogni domenica fa diventare matti i segnalinee portandoli a prendere decisioni diverse in casi simili (eclatanti, in tal senso, quelle dell'ultimo turno a Torino contro la Lazio e a Perugia a favore dell'Inter). Ma soprattutto si dovrà capire perché gli arbitri continuano a sbagliare sempre in favore dei più forti: solo colpa del caso o di quella sudditanza psicologica che nasce anche dal fatto di non averli dotati di una federazione tutta loro capace di renderli totalmente indipendenti da quelle società che, poi, dovrebbero giudicare in campo?

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