ARBITRI NELLA BUFERA
Secondo l'ex designatore Paolo Casarin, intervistato dal Tg1, «siamo alla deriva» e tutto nasce dal clamore suscitato dalla posizione di Inzaghi nel gol di Shevchenko in un Milan-Juventus dell'anno scorso. «La regola — spiega Casarin — è elementare nella sua stesura: dice che la posizione da sola non determina la classificazione di fuorigioco, però se un giocatore nella posizione di fuorigioco fa qualcosa che disturba, questo è attivo e va punito. Tutta questa cosa ha una madre, parliamo in Italia: un gol del Milan in un'azione Shevchenko-Inzaghi in un Milan-Juventus di due anni fa. Bastava dire che quello di Inzaghi era fuorigioco invece di prendere posizioni testarde, ingiustificate tecnicamente e da allora c'è stata una deriva continua. Bisogna fare un passo indietro». Sulla proposta di Rivera di creare una federazione autonoma per i direttori di gara Casarin la pensa così: «Bisogna dare libertà agli arbitri, libertà di essere neutrali, di poter sbagliare senza preoccuparsi. E soprattutto tutti noi, esterni e «giudicanti», dobbiamo considerare l'arbitro come una persona che può sbagliare». Un'inchiesta penale per fare chiarezza sugli arbitraggi e garantire la correttezza del campionato. È la richiesta avanzata dal prof. Carlo Taormina, all'indomani della 29/a giornata che tante polemiche ha sollevato proprio per alcune decisioni dei direttori di gara: sotto i riflettori le partite Juve-Lazio, Milan-Empoli e Perugia-Inter. «L'autorità giudiziaria deve aprire un'inchiesta penale - spiega Taormina - per stabilire se nei tre casi vi siano gli estremi di corruzione ambientale o di truffa consumata insieme agli arbitri da una squadra in danno dell'altra in accordo con preventivati favori arbitrali. Se la questione non è inserita nel quadro della responsabilità penale non si esce dalla grave situazione di illegalità che incombe come una cappa sul campionato in corso».