Capello: Roma, cogli l'attimo
Questo pomeriggio al Barbera di Palermo i giallorossi giocheranno non solo contro il Chievo, ma anche contro una tradizione maledetta (la Roma non vince su un campo neutro dal 1931), contro il Milan che ha dato in campionato e Champions i primi segni di cedimento, ma soprattutto contro se stessa. È questo il pericolo maggiore secondo Capello che alla vigilia chiede concentrazione alla sua squadra. «Non importa come si comporta il Milan se noi non facciamo i nostri punti» attacca il tecnico giallorosso sul campionato. «Ovvio che dopo l'eliminazione dalla Champions — continua Capello — subiranno un inevitabile contraccolpo psicologico, ma sapranno uscirne da grande squadra. Se avessi potuto scegliere, ovviamente, avrei preferito che il Milan restasse in corsa anche in Europa, perché con due obiettivi aperti tutto è più complicato e le risorse psico-fisiche da utilizzare raddoppiate». Ovvio che giocare all'Olimpico sarebbe stata tutta un'altra cosa. «Noi dobbiamo fare come se fossimo all'Olimpico. Sarà diverso, ovviamente, ma l'importante è che ci sia la gente allo stadio: giocare a porte chiuse sarebbe stato anche peggio. Ci sarà un clima da partita estiva...». Già, con la sola differenza che questa partita la Roma la deve vincere assolutamente per continuare a sperare. Avanti quindi, senza guardare al Milan, in vista di una partita tutt'altro che facile: Capello lo sa bene e avverte i suoi. «Sarà una gara difficile contro una squadra che ha giocato una grande partita a San Siro due settimane fa, è in ottime condizioni fisiche e sta ritrovando giocatori importanti come Luciano. Ma noi, se vogliamo arrivare allo scontro diretto col Milan ancora con la speranza, dobbiamo vincerle tutte. Se ci riusciremo? No, grazie, non faccio pronostici altrimenti arriva "Striscia la Notizia" e apre un'inchiesta su maghi e taroccattori vari». Capello sembra aver l'umore giusto per affrontare l'impegno di campionato nonostante l'ennesima tegola: non ci sarà Samuel. Nel contesto il tecnico chiude definitivamente la stagione agonistica di Montella con un «difficile che possa giocare prima della fine, ha ancora un po' di problemi. Punto più su Candela, che invece nei prossimi giorni dovrebbe riprendere». Una sentenza. Inutile poi, dopo l'ennesima settimana di voci e smentite sulle questioni societarie, provare a spillargli qualcosa sul futuro della Roma. «Entra Toti? Sì, poi Cassano, Candela e Mancini che scendono sulle fasce...». E anche la questione societaria è liquidata. Non lesina pareri invece sulla questione «violenza», derby sospeso con tanto di ricorso e sull'atteggiamento del pubblico italiano. «Purtroppo abbiamo sbagliato noi — dice sul ricorso della Roma — ma ora dobbiamo accettare le decisioni. Violenza? Voglio lanciare una provocazione: eliminiamo le barriere che dividono il pubblico dal campo. Vediamo se siamo in grado di essere sportivi veri. Siamo gli unici in tutta Europa ad avere queste barriere: togliamole, magari con leggi più severe per chi commette atti di violenza. Tutti i Paesi europei, dove si giocano i campionati più importanti, fanno così».