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FEBBRAIO nero per la Roma.

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Le cifre che gli amministratori porteranno all'assemblea straordinaria del 16 aprile, nonostante la boccata d'ossigeno venuta dalla ristrutturazione organizzata da Capitalia, non lasciano spazio a dubbi. Tanto che - come riporta la relazione del management giallorosso - serve non solo «un intervento strutturale sui costi operativi» e in particolare del personale tesserato, ma anche un «ritorno alla redditività della gestione dinamica del parco calciatori, con operazioni di trading in grado di generare flussi di cassa positivi per far fronte ai fabbisogni finanziari derivanti dalla ristrutturazione della posizione debitoria della società». Detto in altre parole, bisogna vendere giocatori, anche se bisognerà tener conto del «mantenimento del livello tecnico della rosa, compatibile con gli obiettivi sportivi», nonchè della «attuale fase negativa caratterizzata dall'illiquidità del mercato dei diritti alle prestazioni sportive dei calciatori». La perdita netta al 29 febbraio si attesta così a 51,3 milioni e il margine operativo lordo è negativo per 12,5 milioni. E sui costi del club non pesano soltanto i dipendenti e i calciatori di grido. Il debito della Roma vede anche 26 milioni di euro per le compartecipazioni di calciatori: ben 5 milioni per un nome poco noto come Panarelli, proveniente dal torino, 5,5 milioni per Paoletti, sempre del club granata. Intanto dovrebbero andare sul mercato entro fine maggio le azioni emesse a fronte dell'aumento di capitale da 150 milioni della As Roma. «È possibile che l'operazione di aumento del capitale possa avere inizio presumibilmente entro la fine del mese di maggio, salva la diversa determinazione del Cda», si legge nella relazione. In vista dell'aumento di capitale, «la società sta avviando trattative con primarie istituzioni finanziarie per costituire un consorzio di collocamento e/o di garanzia e definire le relative modalità di intervento, e Roma 2000, in qualità di azionista di maggioranza, sta valutando gli impegni da assumere al riguardo». Il titolo intanto vola in Borsa sulle voci relative all'ingresso di Toti: ieri balzo del +12,66%. Sensi ha intanto smentito l'esistenza di «trattative d'alcun tipo per la cessione del pacchetto azionario».

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