Coppa Davis, l'Italia vuole risalire
Alessio Di Mauro, che oggi farà il suo esordio come primo singolarista affrontando il georgiano Irakli Ushangishvili, mi vorrà scusare ma conosco appena i risultati che lo hanno portato al numero 149 in classifica ma l'ho mai trovato nei tornei dello Slam per la semplice ragione che non li ha mai giocati. Siamo in serie C ed abbiamo dovuto rinunciare al nostro più forte giocatore, Filippo Volandri, per indisposizione (febbre più spalla) ed anche al più esperto, Davide Sanguinetti (scelta tecnica) per cui schieriamo la più debole formazione della nostra storia. Qualcuno dice che lo facciamo per adeguarci al modesto livello in cui siamo precipitati ma è solo una malignità. Affrontiamo la Georgia, una costola della vecchia Unione Sovietica, che è diventata autonoma nel 1994, 21 anni dopo che il suo più forte tennista, Alex Metreveli, aveva perso la finale di Wimbledon. Hanno però un buon giocatore, tale Irakli Labadze, che, secondo il già citato Metreveli, che ora fa il commentatore per la TV russa, ha molto talento e poca testa. Quest'anno, ad esempio, Labadze è andato in semifinale ad Indian Wells battendo gente come Moya, Arazi, Calleri e Blake ma ha perso anche con Calatrava e raccolto solo due games contro Malisse. In Davis, dove però ha incontrato avversari molto deboli, ha un record di otto vittorie su otto incontri. Il suo compagno, Ushangishvili, ha 22 anni e gioca in Davis dal 1999 con un bilancio di 18 vittorie e 6 sconfitte in singolare. Chi lo ha visto in allenamento dice che non conosce l'uso del rovescio mentre il computer lo classifica al numero 734. Accertata ieri mattina l'indisponibilità di Volandri, che era comunque a Cagliari, Barazzutti ha promosso titolare, accanto a Di Mauro, Andreas Seppi, che doveva essere solo il quinto uomo e che oggi collauderà le sue ambizioni affrontando Labadze. Dovesse decidere il computer stasera dovremmo essere in parità ma io credo che Seppi abbia più probabilità di battere l'imprevedibile Labadze di quante ne ha Di Mauro di perdere il suo singolare. Dovessimo avere bisogno del punto del doppio bisognerà sperare che Labadze , praticamente da solo, non batta Bertolini e Galimberti, che sono da qualche tempo i nostri specialisti. Una volta avevamo Pietrangeli e Sirola, ma erano altri tempi.