DOMANI IL DEPORTIVO IN CHAMPIONS
Così sono stati descritti nelle ultime due gare di campionato contro Chievo e Modena, ma la partita di ieri ha semplicemente rallentato un po' il ritmo da record tenuto finora dai rossoneri. A Milanello non c'è alcuna preoccupazione per i due punti raccolti nelle ultime due domeniche, anche perché Roma e Juventus una domenica vincono e quella dopo perdono e quindi sono sempre a distanza di sicurezza. «Non sono preoccupato per i due pareggi - spiega Tomasson - Anzi, siamo calmi e sereni. Non abbiamo vinto, ma nemmeno perso. I punti di vantaggio rimangono praticamente gli stessi. Non credo ci sia un calo fisico, anche perché con il Modena abbiamo creato tante occasioni da rete, ma purtroppo non sempre si può segnare e vincere. Abbiamo giocato tante partite e ora mancano ancora 40 giorni alla fine e non c'è nessun problema né fisico, né mentale». C'è una speranza, però: «Che la Roma nel derby non riesca a ridurre lo svantaggio in classifica». A segno per la decima volta in questa stagione, il danese potrebbe anche giocare da titolare domani visto che, dato per certo il rientro di Shevchenko (l'attaccante ucraino è tra i convocati), Inzaghi potrebbe partire dalla panchina. Da attaccante ad attaccante, Tomasson dà un consiglio al suo compagno, ancora non in perfette condizioni per un problema al piede destro: «In questi casi bisogna rimanere calmi e tranquilli perché prima o poi il gol arriva. Pippo è un giocatore che ha sempre segnato tanto, credo che ora abbia bisogno solo di un po' più di fortuna». Jon Dahl Tomasson si sente «un giocatore forte mentalmente», una sua caratteristica che lo ha sicuramente aiutato nei periodi più difficili, «quando non hai la possibilità di giocare con continuità. Adesso la situazione è cambiata, gioco di più e questo mi fa sentire maggiormente un titolare di questa squadra». Grazie anche all'aiuto e all'esperienza di Costacurta che «in inglese spesso mi veniva vicino per parlare. In molte occasioni mi ha detto di stare tranquillo, di non aver fretta e che con il lavoro sarebbe arrivato anche il mio momento». Intanto, l'attaccante danese ha fatto la sua scelta per il futuro: «Ho deciso di rimanere qui al Milan. Questo è il primo club al mondo. Ho parlato con Galliani e lui mi ha detto che non posso andare via. E io gli ho risposto che sono io che non voglio andare via da questa società». E a chi dice che il Milan ha bisogno di un quarto attaccante forte, Tomasson risponde così: «Non credo ce ne sia la necessità. In questa stagione abbiamo dimostrato di essere forti abbastanza. Siamo primi in classifica, siamo ad un passo dalla semifinale di Champions e poi credo che Kakà possa giocare anche da attaccante». Idee chiare, come quella in vista dell'Europeo: «Da avversario dell'Italia, dico che è meglio che Maldini rimanga a casa».