CLAUDIO TOTI APRE ALL'ACQUISTO DELLA ROMA

Ospite della Fip alla presentazione del programma di preparazione della Nazionale di basket verso le prossime Olimpiadi di Atene, Claudio Toti, patron della Virtus Lottomatica, ha parlato della situazione societaria della Roma calcio. «Sono contentissimo che ci si stia ormai avviando verso una soluzione positiva. Mi sembra che l'emergenza possa essere messa alle spalle. Ogni tifoso non può che essere riconoscente verso il nuovo impegno del presidente Sensi». Una Roma risanata ora potrebbe essere più appetibile. «Io francamente non mi sorprenderei se dopo gli ultimi eventi una soluzione fosse in realtà quella con Franco Sensi ancora in sella. Certo che ora l'acquisizione della Roma calcio diventa una cosa più fattibile». Anche per il gruppo Lamaro? «Nè la Lamaro e neppure il sottoscritto sono ineressati all'acquisto della società giallorossa». Neppure se fosse rilanciata la proposta di un pool di imprenditori pronti a prendere in mano le redini della società giallorossa? «Io l'ho già detto in passato: non sono molto favorevole alle cordate. Troppe teste a pensare e a decidere delle volte non sono utili. Della cordata si è parlato tanto ma francamente in concreto non c'è stato nulla». Ecco poi spiegare la posizione d'attesa della Lamaro. «Siamo una società radicata nella città, che ha a cuore i suoi problemi. Per questo, se sollecitati, siamo spesso intervenuti. Se la Roma si trovasse in brutte acque e ci venisse chiesto di darle una mano non ci tireremmo indietro, come ci è accaduto di fare per altre inizative a favore della capitale». Ma su come cercare di tenere a bada i conti della società giallorossa ecco la sua ricetta. «Sento parlare di cessione dei pezzi pregiati. Non credo possa essere questa la strada da seguire, perchè impoverirebbe il patrimonio tecnico. Piuttosto bisognerebbe agire sulle seconde linee. Una rosa troppo ampia con panchinari che hanno contratti da capogiro non giova certo al bilancio. Prima di pensare di cedere i miglori forse sarebbe giusto ridurre i costi dei comprimari». Insomma adesso che la Roma è stata «salvata» da Sensi, un eventuale progetto di acquisizione avrebbe tutta un'altra consistenza, soprattutto considerando i benefici «politici» che l'operazione potrebbe comportare. Tutto questo in attesa dell'eventuale offerta dei russi della Nafta Moskva che nelle prossime ore potrebbero rimettere il «naso» nell'affare. Adesso o mai più.