«Noi facciamo il nostro, il Milan calerà»
«Noi facciamo il nostro — attacca il tecnico sull'inseguimento ai rossoneri — ma anche il Milan doveva avere un calo, perché finora aveva tenuto una media mostruosa. Se dovesse continuare così meriterà di arrivare in fondo davanti, però i momenti di forma vanno e vengono per tutti. Anche per noi la settimana del derby non giocato è stata negativa perché si è parlato di centomila cose... non è stata una serata serena». Già, e proprio sul discorso derby Capello non nega un passaggio, confermando in linea di massima quello già detto nei giorni scorsi, ma aggiungendo la sua sull'ipotesi di una ripetizione della gara a porte chiuse. «Credo che sarebbe un grande errore — dice il tecnico giallorosso — perché il pubblico romano ha già dimostrato di essere maturo e responsabile. Perché hanno rinviato la partita del 14? Questo dovete chiederlo alle autorità competenti». Tornando al Lecce e ai tre punti fondamentali portati via dallo stadio salentino, Capello non ha dubbi. «La partita l'abbiamo vinta nella prima frazione di gara: anche se abbiamo segnato solo nella ripresa. Nel primo tempo la Roma mi è piaciuta molto, perché abbiamo fatto correre il nostro avversario, facendo girare molto la palla, stancandolo e costringendolo a pressare su tutti i palloni. Nella ripresa poi, abbiamo raccolto i frutti, concretizzando di più e verticalizzando il gioco. Il Lecce invece è calato, ma questo è inevitabile quando dai così tanto: perdi di lucidità. Risultato troppo severo per il Lecce? Forse sì, ma a conti fatti loro hanno tirato in porta una volta sola, mentre noi abbiamo creato più di un'occasione per andare in gol. Cassano influenzato da cori e striscioni? No, altrimenti dovrebbe cambiar mestiere». Qualche elogio in particolare per l'esordio dal primo minuto in campionato di D'Agostino. «Sta bene, è un ragazzo serio, si impegna — dice sereno Capello — e la scelta è caduta su di lui anche per questo. Come ho sapete prendo le mie decisioni dopo aver assistito agli allenamenti di tutta la settimana». Il successo porta serenità e Capello non sembra aver particolari preoccupazioni, come sempre del resto, sulle vicende societarie. Ma allo stesso tempo non crede nemmeno che lo scampato pericolo possa essere una spinta in più per la squadra. «Non vedo perché. Se abbiamo fatto così bene per tutta la stagione pur sapendo che la situazione era piuttosto grave, non vedo perché adesso la cosa dovrebbe condizionarci. No, noi facciamo il nostro dovere come sempre, pensando solo a giocare». Adesso Capello dovrà fare il punto della situazione e contare gli infortunati. «Il calcio è questo, devi avere la fortuna anche sul fronte infortuni. Sabato non avremo Totti squalificato, l'unico forse a disposizione potrebbe essere Panucci».