CHIEVO AL TAPPETO

Una vittoria meritata, frutto di un'attenta disposizione tattica, di una preparazione della partita meticolosa e della forza d'urto di un Alberto Gilardino in stato di grazia. È proprio vero che per fare gol certe volte non servono tanti attaccanti. Ne basta uno capace di fare reparto da solo, bravo, però, anche a concludere quando serve. Una lezione alla fase offensiva del Chievo, che paga la mancanza di un vero uomo gol. Il Chievo è in emergenza. Così Del Neri fa debuttare sull'out di sinistra il giovane Bonomi giunto dal Siena durante il mercato d'autunno. I gialloblù confermano poi la coppia d'attacco Sculli e Cossato mentre Marchionni paga l'infortunio nel finale della gara del Meazza e va in tribuna. Al suo posto gioca Frezzolini. Il Parma lascia Seric in panchina e anche la fantasia di Morfeo e Carbone. Centrocampo folto con Donadel e Blasi come interditori, Barone nel dettare la manovra, attacco che si affida alla prestanza di un ariete dal calibro di Gilardino. Il Parma attende il Chievo, sembra quasi sfidarlo con l'umiltà e la tenacia dell'ultima delle provinciali. È un disegno tattico evidente, il tentativo di trovare una crepa nella difesa a quattro della squadra di Del Neri. Si cercano quindi i tagli di Bresciano a sinistra, e di Marchionni a destra. Emblematica la rete che al 31' porta in vantaggio il Parma. Gilardino viene a prendere il pallone lontano dall'area del Chievo, facendo così uscire i centrali di Del Neri, poi è strepitoso l'attaccante emiliano a trovare sul fronte opposto Marchionni. Il raddoppio porta proprio la firma di Gilardino. Poi c'è spazio per la doppia espulsione, Marchionni-Baronio. Il Chievo non rientra più in corsa.