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di LUIGI SALOMONE UNA SCONFITTA da vendicare, un record da battere per guadagnare la conferma sul campo.

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Finì 3-0 con l'umiliazione finale delle rete di Menegazzo arrivata con i biancocelesti rimasti in dieci per l'ingiusta espulsione di Stankovic. Molti giocatori non hanno dimenticato gli olè finali e i cori di scherno dei tifosi avversari e anche di qualche calciatore (Cirillo, che però sarà assente per squalifica) che si fece trasportare dall'atmosfera frizzante. Oltre tutto per la Lazio è la prima partita all'Olimpico dopo quel derby maledetto e quindi ci sarà sicuramente un'atmosfera particolare per la squadra che tornerà «sul luogo del delitto». Ma, al di là di queste valutazione, c'è bisogno di una vittoria per continuare il cammino verso il preliminare della Champions League intrapreso con la confortante prestazione di Perugia. Inoltre Simone cerca anche il settimo gol in campionato per brindare al suo primato di reti realizzate con la maglia della Lazio. Ma torniamo alla sfida di domani pomeriggio alle 15. Il Siena evoca brutti ricordi. Che cosa successe quella notte al Franchi? «Semplice, giocammo la partita più brutta della stagione. Ci fu un gol annullato in avvio, un'occasione di Stankovic poi tanti nostri errori». Ora è arrivato il momento di prendersi una rivincita. «Quella sconfitta ci è rimasta dentro. Vogliamo vincere per la classifica ma anche per riscattarci dalla gara di andata che segnò il punto più basso della nostra stagione». Ci sono in palio tre punti importanti per la lotta al quarto posto. «Vogliamo e dobbiamo fare il massimo per arrivare al recupero del derby davanti alle nostre avversarie nella corsa alla Champions League. Il derby è una partita imprevedibile, dobbiamo giocarlo sapendo che un risultato utile servirebbe a incrementare un vantaggio che già abbiamo su Parma e Inter». Che cosa è rimasto di quel derby interrotto dalla falsa notizia del bimbo morto? «Per quanto si è visto in campo nel primo tempo secondo me meritavamo di vincere. Poi purtroppo sono successe cose che non hanno nulla a che vedere con il calcio. Però, è arrivato il momento di voltare pagina». Siena e Juve all'orizzonte. Non sarà facile rispettare la sua tabella di marcia. «Lo so, però, dobbiamo pensare solo a fare il massimo in queste due gare e solo dopo ci concentreremo sulla Roma per cercare di regalare ai nostri tifosi una vittoria che nel derby ci manca da troppo». Domani c'è la squadra di Papadopulo, un avversario ostico e in ripresa dopo un periodo di black-out. «Con le piccole ci è mancata continuità mentre contro le grandi abbiamo sempre fatto bene. Ma il Siena va battuto a tutti i costi. Mancano due mesi alla fine, due mesi importanti, nei quali dobbiamo fare tutto per arrivare in Champions League e vincere la Coppa Italia. Abbiamo le carte in regola per farcela». A livello personale c'è un primato da battere, quello dei gol segnati in campionato con la maglia della Lazio (finora è a quota 6, ne manca solo uno per eguagliare le sette reti segnate quattro anni fa). «Sto benissimo e mi candido per giocare e fare gol importanti. Se non mi fossi fratturato la mano avrei anche potuto battere il mio record complessivo di 21. Quello che voglio adesso, però, è tornare a vincere con la maglia della Lazio». E rimanere in biancoceleste. «A Roma mi sento apprezzato, la società conosce i miei desideri, spero che ci siano le condizioni per poterli realizzare».

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