Roma, niente Olimpico per due turni
Proprio così e, vista la data segnata ieri dal calendario, vale la pena dire che non si è trattato di un simpatico pesce d'aprile, ma della decisione della Commissione Disciplinare, presieduta ieri dal giudice sportivo Stefano Azzali, che non solo ha respinto il ricorso d'urgenza dei giallorossi per la giornata di squalifica del campo dopo la serataccia del derby, ma ha anche aumentato la stessa di un turno e trasformato la multa dai precedenti tremila, a diecimila euro. A dire il vero, dopo aver riletto attentamente il referto dell'arbitro e ricostruito la vicenda, la prima decisione della Commissione era decisamente più severa (tre turni di squalifica e sanzione di quindicimila euro) e solo «il comportamento di positiva collaborazione dei dirigenti», come si legge in un comunicato, ha evitato il peggio. Alla Roma adesso non resta altro da fare che sperare nella Caf che si riunirà nei prossimi giorni ed esprimerà il parere definitivo. Nel frattempo, le gare che Totti e compagni non potranno giocare tra le mura amiche sono quella del sabato di Pasqua (il 10) contro il Chievo, per la quale, sempre ieri, è stato deciso il neutro del «Renzo Barbera» di Palermo alle 15 e quella del 25 aprile contro l'Empoli, con sede da definire, ma non si può escludere che possa essere la stessa oppure Udine, ovvero da un estremo all'altro. Bocche cucite nel quartier generale di Trigoria, nessun commento per un ricorso voluto fortemente dal presidente Sensi, ma probabilmente soltanto da lui. Ovviamente regna il malcontento e non potrebbe essere altrimenti visto che nessuno è contento di mettersi in viaggio per tutto il mese, condizionando di fatto la preparazione, l'approccio alle partite e l'intero finale di una stagione che, con il Milan che viaggia a gonfie vele e senza quel secondo posto, potrebbe essere facilmente catalogata tra quelle fallimentari. Ed ovviamente non sono contenti neppure quegli abbonati che, vista la lontananza dalla Capitale, saranno costretti a non partecipare direttamente ad un evento già pagato in anticipo e con loro una intera tifoseria che per l'ennesima volta passa per violenta ed arrogante. Proprio così: leggendo il comunicato del giudice sportivo sulle motivazioni che hanno portato all'inasprimento della pena, si evidenzia che «i tifosi della Roma hanno provocato uno stato di crescente e drammatica tensione, generando una situazione grave per l'incolumità pubblica». E non solo, si parla anche di e che quindi, «nessuno dei motivi esposti dai rappresentanti della Roma è stato ritenuto degno di accoglimento». Insomma, veramente un peccato, visto pure che è la seconda volta che alla Roma va male un ricorso. Il precedente riguarda Zago che, nella coppa Uefa del 2000, contro il Boavista sputò in faccia ad un avversario e prese tre giornate poi diventate quattro dopo il ricorso. Gli strascichi della serataccia del derby hanno avuto ieri l'effetto di un fulmine in quel cielo sereno nato nella giornata precedente e che aveva portato una ventata di ottimismo sulle questioni societarie.