Trapattoni spera che il rossonero possa tornare in azzurro: ma non lo innervosiamo
Di questi tempi, Trap non può che abbracciare Vieri come segno di attaccamento alla maglia azzurra, proprio quello che negli ultimi mesi si era detto mancare. E fa nulla che la scelta in controtendenza del centravanti nerazzurro capiti al culmine di una stagione che ha segnato probabilmente una frattura insanabile con Milano. «Vieri è la dimostrazione dell'attaccamento alla maglia azzurra: è voluto venire qui nonostante l'infortunio, l'ho accolto con gran piacere». Trap sa che il caso Vieri («Si dice sempre che non c'è voglia di rispondere alla Nazionale...») a due letture: il giocatore tiene più all'Italia che all'Inter, o anche i calciatori hanno capito quanto stringano i tempi per guadagnarsi un posto all'Europeo. Scontato che delle due il ct preferisca la seconda lettura. Abolita dall'Uefa la pre-lista dei 35, l'unica data importante è il 18 maggio, giorno dei 23 convocati. «Dopo questa amichevole in Portogallo avremo solo un'altra partita per provare i giocatori prima delle scelte definitive», avverte il tecnico azzurro. Nessuna abiura della linea del buonsenso, quella che lo aveva portato a varare la regola del 3 (un tris di giocatori per ognuno dei grandi club) e che questa volta non lo fa inalberare di fronte al no di Inzaghi, Toldo, Zambrotta, tutti regolarmente in campo domenica ma oggi assenti. «Vieri mi ha detto: vengo perché domani posso giocare. Dite che è un esempio e che ora tiene più all'Italia che all'Inter? Un po' le cose insieme. Quando c'è stato da assumersi responsabilità, ho sempre avuto buone risposte da questi ragazzi. ora - ha proseguito Trap - cantano anche l'Inno, hanno superato la vergogna...Del Piero ha anche detto quanto è importante essere qui, nonostante gli impegni di Campionato e Coppa. E Totti è venuto nonostante i problemi fisici raccontati da Capello». Non si fa illusioni, Trapattoni, su certi guarigioni lampo con i club che in passato provocarono fastidi e risposte seccate («Ho spesso usato buonsenso e raziocinio, anche stavolta è possibile che chi è andato via oggi recuperi domenica», ha detto riferendosi a Zanetti e Castellini). D'altra parte il campionato targato Milan in questo senso lo sgrava di preoccupazioni («Se non è gia scudetto, la rimonta di ieri è un segnale chiaro»). Sulla via di costruzione di un gruppo più compatto di quello di Giappone e Corea, Trap sa di dover passare per altre tappe. «Maldini? Con lui ho fissato un appuntamento 5 mesi fa, non ne parlo più. Poi vengono fuori certe frasi, Berlusconi dice che lo convincerà, gli si fanno domande: e così andiamo ad innervosirlo...». Quanto a Baggio, «anche lui sa che gli telefonerò», ma in questo caso solo per una partita-celebrazione. Intanto Trapattoni deve provare a costruire una formazione per mercoledì: l'assenza di Cassano ha fatto saltare alcuni esperimenti e aperto le porte a Di Vaio.