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Stakanovista dei pali fa 400

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Portiere del Montalcino, ha già superato Zoff: non salta una partita dal '91

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È il primato che oggi, sul campo del Figline Valdarno stabilirà Vincenzo Sabatini, 34 anni, portiere del Montalcino, squadra che milita nel campionato di Eccellenza regionale toscana. Il record di Sabatini, amico di Zoff, è iniziato nel 1991/92 con la maglia del Grosseto: da allora è stato presente tutte le domeniche, militando anche con Pianese, Pitigliano, Rosia e ora Montalcino, nei campionati dalla serie D alla Promozione. Lo stakanovista dei pali, che nella vita fa l'assicuratore, nel febbraio 2002 ricevette anche i complimenti di Zoff, quando superò il suo record delle 329 partite consecutive. «Con il fisico che ha - dice Zoff - può fare ciò che vuole». «Il segreto per arrivare a questo traguardo dice Sabatini è allenarsi tantissimo, fare una vita regolare e avere anche un po' di fortuna, perché in tutti questi anni ho avuto solo un mezzo stiramento. Ma giocai ugualmente». Con Zoff, dopo quei complimenti, è nata anche un'amicizia: «Per me è stato un sogno, perché da piccolo era il mio mito. I suoi complimenti per me furono il massimo. Il futuro? Intanto vorrei giocare per altri dieci anni». Nel corso della sua carriera, Sabatini ha vinto quattro campionati ma ha soprattutto il rimpianto di non essere arrivato più in alto: «Eppure nel '94/95, dopo aver vinto la serie D con il Grosseto, si era spalancata la porta della C2. Eravamo già in ritiro, l'allenatore era Bruno Giordano, quando arrivò la notizia della mancata iscrizione al campionato. Fu una delusione tremenda, da lì feci la scelta di continuare a giocare nei dilettanti restando nelle mie zone». Da Porto Ercole, dove è nato e abita, dunque il raggio d'azione ha compreso la provincia di Grosseto e quella di Siena: «Non è facile allenarsi 4 volte alla settimana dopo aver lavorato tutto il giorno: per me quello che conta è provare la tensione domenicale della partita». La passione per Sabatini comporta anche qualche rinuncia: «A esempio non mi sono fatto ancora una famiglia, perché lavoro e campo non mi permettono di avere tempo libero però non mi vedo nel pallone miliardario, è stato giusto non varare il decreto salva-calcio».

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