Cerca
Cerca
Edicola digitale
+

Capello applaude comunque la Roma: un peccato uscire così

default_image

  • a
  • a
  • a

Lo stadio, lo stesso della serataccia di domenica, senza striscioni, quasi d'altri tempi, con tante famiglie all'Olimpico solo per manifestare la propria professione di fede nei confronti di una squadra che solo di questo aveva bisogno: del sano e puro tifo. Insomma, sensazioni particolari, belle da un verso, amare dal punto di vista del risultato, per quello che poteva essere ed invece alla fine non è stato. È un Fabio Capello sconsolato quello che entra in sala stampa, tira a lucido il bel sorriso di circostanza e la frase è quella che più scontata non si può. «Questo è il calcio. In questo gioco serve anche fortuna e noi non ne abbiamo avuta né a Villarreal tantomeno all'Olimpico, anche se la squadra ha giocato bene». Effettivamente la Roma si era portata su un incoraggiante due a zero. «Ho fatto i complimenti ai ragazzi perché sono contento di quello che ho visto fare in campo». Anche se l'impressione, per molti, è che i giallorossi abbiano gettato alle ortiche la qualificazione proprio nella gara d'andata. «A Villarreal è difficile giocare e lo sarà per tutti. Loro hanno fatto tre tiri in porta e due gol di cui uno, quello di Josè Mari, regalato da noi. Abbiamo anche avuto una occasione sul finale con Corvia, ma siamo stati sfortunati». Eppure il tecnico goriziano non ha rimpianti. «La formazione messa in campo in Spagna era la migliore che avessi a disposizione, chi non è venuto era infortunato». Rammarico, invece, sulla segnatura degli iberici, ieri sera. «L'azione è viziata da un fallo su Totti non fischiato, ma alla fine ho ringraziato lo stesso l'arbitro. Questo perché non voglio fare più polemiche: basta con i processi fasulli, bisogna tornare alla serenità, solo così anche i tifosi saranno più tranquilli». E questa frase per Capello è lo spunto per parlare dell'atmosfera vissuta allo stadio. «Voglio fare i complimenti al pubblico che è venuto solamente per divertirsi. Mi è sembrato di fare un salto indietro nel tempo: niente striscioni e niente mortaretti, solo la voglia di stare vicino alla squadra. Credo proprio che la strada giusta sia questa, tornare a vedere le famiglie allo stadio. Solo in questo modo il calcio tornerà ad essere uno sport dove partecipare in maniera del tutto tranquilla. Dopo i fatti di domenica, la mia soddisfazione è stata vedere in tutti questo senso di responsabilità e correttezza». Si torna a parlare della gara con la sostituzione di Cassano. «Avevo dei dubbisul da farsi, avevo qualche idea, ma alla fine ho deciso di toglierlo quando l'ho visto litigare con l'arbitro». Ovvio parlare anche di futuro. Fuori dalle coppe, il decreto salvacalcio che non si fa più. «Io rimango sempre fiducioso, non mi sono sfuggiti i tanti attacchi fatti alla Roma, ma bisogna restare sereni. Adesso abbiamo una notte davanti per pensare a tutto». Sempre che dopo il buio di questa notte Capelliana, ci sia un bel sole. Per continuare a inseguire un sogno di vertice e provare a esorcizzare il Diavolo rossonero.

Dai blog