PETACCHI Anche se non ha vinto la Milano-Sanremo, il nome di Petacchi è tornato sui giornali.
La madre Gaudilla spiegò quel ritiro così: "Lui è un tipo che ha sempre bisogno che qualcuno lo obblighi, perché di carattere è fatto così: si lamenta. E' partito malvolentieri". Infatti, prima di disputare la tappa della quarta vittoria, era andato da Bruseghin e gli aveva detto sconsolato: "Io lascio perdere, non ce la faccio, non me la sento...". MILLIMETRO A casa chiamano Petacchi "Millimetro" perché è attento a tutti i particolari in modo maniacale. PARTICOLARI "In questo sport ti affini giorno per giorno, gara per gara, stagione per stagione. La volata è fatta di piccoli particolari. Capire bene quando devi accelerare, dove devi mettere le ruote, chi devi seguire e quando lo devi superare. Capire bene te stesso" (Alessandro Petacchi). TV Per meglio inquadrare le volate di Petacchi, i tecnici francesi di Antenne 2 pensarono a due moto: la prima per seguire le straordinarie evoluzioni del velocista spezzino; la seconda per mostrare la muta degli inseguitori". ANIMALI Se non avesse fatto il ciclista Petacchi avrebbe fatto il veterinario. Il diesse Ferretti: "Sognava l'università, ama molto gli animali. E mentre me lo diceva, si interrogava anche sul suo futuro: avrò fatto bene, diceva, a scegliere questo mestiere?". OTTO ANNI In realtà Petacchi decise che voleva correre in bicicletta a otto anni, quando il suo idolo Giuseppe Saronni vinse il mondiale (1982). Il padre Lucio pensava però fosse troppo presto e lo convinse a fare prima un po' di nuoto: specialista in stile libero e dorso, a dieci anni era campione regionale. PIETRE "Ricordo quando lo portai per la prima volta a vedere il percorso della Roubaix: Bruno, mi disse, qui abbiamo sbagliato strada, non è possibile che si pedali su queste pietre" (Bruno Reverberi).