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Kakà-Shevchenko, show a San Siro

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Davanti alla formazione rossonera, infatti, c'è solo da levarsi il cappello, troppo forte è rispetto a tutti gli avversari che incontra. Anche per questo sarà bene che al Deportivo insegnino quel vecchio proverbio che recita «Non stuzzicare il can che dorme». Dopo ieri sera, infatti, dovrà impararlo a memoria, visto che una volta passato in vantaggio con Pandiani all'11', ha dovuto subire il rabbioso assedio dei rossoneri, che lo hanno chiuso nella sua metà campo giocando un calcio di livello eccezionale. E il fatto che abbiano trovato il pareggio solo al 45'; con un gol strepitoso di Kakà (stop di coscia su cross di Cafu e tiro al volo di destro) è solo un caso. Prima del'1-1, infatti, il Milan aveva avuto tante altre occasioni da gol con Inzaghi (uscita salva-porta di Molina), Shevchenko (liscio di testa a centro area), Seedorf e lo stesso Kakà (tiri fuori di poco). Uno spettacolo. Dopo l'intervallo, poi, i rossoneri hanno tracimato, vincendo la partita e annichilendo gli uomini di Irureta in appena otto minuti. Dopo 21 secondi gol di Shevchenko (bellissimo slalom tra tre difensori e tocco di piatto); dopo tre minuti doppietta di Kakà con un tiro dei suoi; dopo altri quattro minuti rete di Pirlo con un fendente da fuori che si infila sotto la traversa. Incredibile: tre tiri, tre gol. S.Siro esplode e canta «I campioni d'Europa siamo noi», mentre in panchina Ancelotti sembra dire troppa grazia. Il gol di Pandiani che gli aveva mandato di traverso l'inizio della serata è più che dimenticato. Contro il Milan di quest'anno non c'è avversario che tenga. Certo, dirà qualcuno, se Kakà non avesse trovato il pareggio proprio alla fine del primo tempo le cose sarebbero state più difficili per il Milan. Ma l'obiezione è facilmente cancellata dallo strepitoso avvio di ripresa dei rossoneri e dalla loro intera condotta di gara, in cui hanno dato l'impressione di poter segnare in ogni momento e in ogni azione costruita. Con questo vantaggio, ora, il ritorno a La Coruna sarà una semplice pratica e la qualificazione alle semifinali sembra messa già in archivio. Su tutti vanno citate le prove di Kakà, sempre più decisivo; Pirlo; Shevchenko, ballerino del gol e Cafu, baciato da una nuova giovinezza. E pensare che a questa squadra manca ancora Nesta. Chi ha visto la partita di ieri sera ha facilmente capito perché il sensazionale Milan di quest'anno ha vinto 21 partite su 26 in campionato, non ha mai perso dopo la sosta di Natale e ha le porte spalancate in Champions.

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