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NEL caos informativo successivo all'interruzione del derby capitolino, il ds giallorosso Baldini, irrompe ...

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«Alcuni ultras sono entrati in campo per dare la notizia a i giocatori. Gli stessi si sono fermato, hanno parlato tra loro e deciso di interrompere la gara. Poi è arrivata la smentita della questura, ma ormai era troppo tardi perché si era ormai innescato il famoso meccanismo del ragionevole dubbio». Baldini spiega. «Non c'erano più le circostanze per giocare. Così, abbiamo consultato l'arbitro e poi sentito Galliani il quale ha confermato che non c'erano più le condizioni per giocare». Poi è la volta delle responsabilità. «Prevenire? Sì, ma da quello che ci è stato detto sarebbe stata una macchina della polizia a creare il problema. Tutto potevamo immaginare tranne che fosse proprio chi è preposto al controllo, a creare il problema». Intanto continuano ad arrivare le smentite: Baldini dice quel che sa. «C'è stato qualcuno che ha visto, eppoi i tifosi ci hanno detto che era meglio smettere, perché altrimenti sarebbe potuto succedere il peggio. Non sappiamo se c'è stato un morto o meno. Ma se fosse così, una volta tanto il calcio avrebbe dato un segnale di rispetto, cosa non successa in altre occasioni». Poco prima le dichiarazioni di Sensi che ha cercato di sdrammatizzare chiedendo alla gente di tornare a casa tranquilla e salutando il pubblico dell'Olimpico con un «arrivederci». Tiz. Car.

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