INCREDULITÀ GIALLOROSSA
Capitan Totti: sono sconvolto Emerson: non si poteva giocare
I giocatori della Roma che lasciano lo stadio sono storditi, bombardati da mille notizie arrivate a frammenti sempre più definiti, che non hanno fatto altro che confondere le idee ai giallorossi. Totti, blindato da un servizio d'ordine da Guerra del Golfo, lascia l'Olimpico senza parole. Sei sconvolto? Gli urla qualcuno, «se quello che è successo è vero sì, sono molto sconvolto» a dimostrazione che anche le notizie arrivate all'interno dello spogliatoio sono approssimative e tutt'altro che confermate. Chiaro il labiale dei giocatori durante i minuti che hanno preceduto la decisione finale di interrompere la gara. Cassano va verso Capello e gli dice chiaro «se giochiamo facciamo una figura di m... io non gioco, me ne vado» avrebbe poi aggiunto direttamente a Rosetti poco prima che il fischietto di Torino chiedesse la'autorizzazione direttamente al presidente della Lega Calcio Galliani. Poco prima il capitano giallorosso, tra i fautori dell'interruzione della gara contro la Lazio, aveva letto un comunicato che incitava alla calma la tifoseria. Già, perché dopo l'interruzione, le forze dell'ordine si sono trovate di fronte al problema di far defluire ottantamila persone spaventate, incredule e tutt'altro che pacifiche proprio con le forze dell'ordine. «Mi raccomando ragazzi non è successo nulla, tornate a casa tranquillamente e una volta fuori dallo stadio defluite senza problemi. E' solo una partita di calcio». Già, è solo una partita di calcio ma stavolta, qualora fossero confermate le voci, ci sarebbe scappato il morto. Nei momenti prima dell'uscita del gruppo giallorosso anche Lupatelli non crede a quello che visto. «Noi non sappiamo nulla, ma che è successo esattamente» chiede sbigottito ai cronisti che incalzano. Anche Emerson è incredulo, lascia lo stadio ingobbito e non si da pace su quello che ha sentito ai margini del campo. «Ci avevano detto che era morto un bimbo investito da un cellulare della polizia spiega il brasiliano prima di tornare a casa e se la cose fosse stata vera come si poteva giocare al pallone? Ora ho poca voglia di parlare, ma una cosa è certa, questo è un momento molto triste per il calcio». Nessun commento del tecnico giallorosso Fabio Capello che, raggiunto al telefono, ha chiuso seccamente sull'argomento: «Non rilascio dichiarazioni su questa serata». Giusto, una serata così il calcio la deve dimenticare al più presto.