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di LUIGI SALOMONE TUTTI si preoccupano solo dell'uscita dei tifosi dallo stadio per evitare ulteriori problemi.

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Pochi istanti prima ci aveva provato l'Ad Masoni a tranquillizzare la gente dall'altoparlante dello stadio: «Non è successo nulla, andate a casa con tranquillità». Parole inutili perché i volti delle persone che stavano abbandonando lo stadio erano molto preoccupati. Pochi minuti e De Mita racconta: «La partita è stata sospesa a data da destinarsi ma è inutile parlare di queste cose. Si rigiocherà a porte chiuse? Bah, non so nulla, ma non credo. Comunque, ha deciso Galliani di rimandare la sfida a data da destinarsi. Il Prefetto ci aveva detto che non era successo nulla ma ormai c'era il ragionevole dubbio che si era insinuato nella mente degli spettatori. La gente chiedeva di fermarsi e, d'accordo con la Roma, si è deciso così dopo aver sentito il presidente della Lega». Baldini annuisce, il dirigente biancoceleste prosegue la sua analisi: «Ora tutti a casa perché è inutile continuare a pensare a queste cose, ai rinvii, a date possibili». Subito dopo il rinvio della partita il presidente Longo, visibilmente preoccupato per i fatti, aveva espresso il suo dubbio su quanto stava accadendo: «Non capiamo che cosa sia successo. Secondo me non c'erano i motivi per sospendere la partita. Decisione assurda». Più tardi il presidente si è soffermato solo sull'aspetto umano: «Speriamo non sia successo nulla».

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