Il confronto Capitale senza capitali
Che mancano. Tanto la Lazio quanto la Roma, passata la pausa mentale concessa dal derby, dovranno pensare seriamente a rimettere a posto i conti che segnano rosso. La Lazio, con il titolo ancora sospeso in Borsa, lavora sull'aumento di capitale da 120 milioni, la Roma è in attesa di notizie da Mosca che potrebbero arrivare già lunedì prossimo. Il fronte biancoceleste è il più agitato: ieri lungo Cda nello studio del notaio e storico consigliere Nanni Gilardoni. Il management cerca di trovare una via d'uscita per far riammettere il titolo a Piazza Affari già da lunedì: servono garanzie economiche per coprire un patrimonio netto negativo da 22,3 milioni. Il consiglio si riaggiornerà lunedì: all'ordine del giorno l'ok definitivo al prospetto informativo, la definizione del prezzo di emissione (e il numero) delle nuove azioni (0,60 euro) e tutto il corollario di decisioni formali necessarie per far decollare la ricapitalizzazione. In realtà la società cerca investitori e sta meditando di modificare lo statuto per far prendere corpo all'azionariato popolare. Si cercano adepti: un'asse storico, che parte dal prof. Pessi, ex vicepresidente, sarà probabilmente chiamato a sviluppare il progetto puntando sul coinvolgimento dell'Apa,della Curva e del resto della tifoseria. Intanto cala il velo sull'imprenditore romano chiamato a supportare il club: si tratta di Claudio Lotito, titolare di un'impresa di pulizie, vicino all'orbita-Previti e disponibile a perseguire il discorso, soprattutto se accompagnato dall'eventuale concessione di appalti relativi alla gestione dei servizi all'interno dello stadio Olimpico. Un discorso in questo senso è stato impostato da circa dieci giorni: si tratta sulla quota e sulle modalità d'ingresso, perché l'imprenditore sarebbe pronto a rilevare circa il 29%. La Lazio però, dopo l'ok di Ricucci e il «sì» in sospeso di Ligresti, deve soprattutto puntare sull'azionariato, sulla gente, cercando di creare un modello-Barcellona, destinato a creare la base di riferimento, anche con la presenza, nel capitale, di un imprenditore. La gente aspetta e spera nel colpo a effetto, quello sì, eventualmente destinato a sovvertire tutti gli schemi: l'ingresso del cavaliere bianco (celeste), al secolo Ernesto Bertarelli. Dalla Svizzera segnali di attesa e riflessione: Ubs e Credito Lionese i punti di riferimento, si aspetta un cenno che sblocchi la situazione. Capitolo-giocatori: si cerca ancora un accordo sui cinque mesi arretrati. La Lazio deve ottenere le liberatorie prima di fine marzo per completare la documentazione-Uefa e ottenere la licenza per le prossime Coppe europee. Longo ottimista: «Vedremo i giocatori dopo il derby. E siamo fiduciosi sull'aumento di capitale». Si dovrebbe invece sviluppare in un modo o nell'altro, già lunedì prossimo, l'ormai complicata trattativa con i russi della Nafta Moskva. Gli uomini di Kerimov nei giorni scorsi hanno continuato l'interscambio di fax e telefonate con l'ufficio londinese della Herbert & Smith che poi rimbalza tutto alla Nctm di Roma. Si apre quindi così la settimana decisiva per chiudere l'affare che, se posticipato ancora, potrebbe rischiare di saltare. Non resta che godersi il derby e aspettare ancora qualche ora.