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di LUIGI SALOMONE DUE gol, una straordinaria doppietta di Fiore, un rigore sbagliato ...

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Primo tempo bloccato, poi l'ingresso di Inzaghino ha stravolto i piani di Lippi e prodotto il risultato finale. Giusto così, mezza coppa è già nel cassetto. Le scelte dei tecnici Mancini lascia Mihajlovic in panchina (gioca Oddo con Stam in mezzo) e rischia Muzzi reduce dal leggero infortunio di domenica scorsa. C'è Corradi con l'ex udinese, a guidare l'assalto alla porta di Chimenti, mentre Cesar si allinea con i centrocampisti secondo il più classico dei 4-4-2. Juve a specchio con Nedved e Di Vaio davanti e centrocampo ben assortito con il quartetto Camoranesi-Tacchinardi-Conte-Appiah. Difesa con i cerotti priva di Montero, Zambrotta, Birindelli e Ferrara. Inoltre Lippi deve fare a meno anche di Trezeguet, Del Piero e Miccoli. In panchina con Buffon e Maresca ci sono ben cinque primavera. Equilibrio e catenaccio Si parte e la Juve fa capire subito che alla Coppa Italia ci tiene: percussione di Camoranesi, Di Vaio gira in porta ma Sereni risponde da campione. Nella Lazio c'è troppa tensione, il gioco non gira bene, Liverani e Fiore si accendono ad intermittenza e così resta solo il lancio lungo per Corradi. All'8' Nedved fa venire i brividi ai settantamila dell'Olimpico ma la sua conclusione finisce fuori di qualche metro. Il pubblico fischia l'atteggiamento troppo passivo della squadra di Lippi che si chiude dietro e ricorre a tutti i trucchi del mestiere per perdere tempo. Si arriva così al 38' quando Corradi provoca la risposta di Chimenti con un fendente da fuori area. Mancini si sbraccia dalla panchina ma col passare dei minuti si capisce che non sarà facile far uscire dal guscio gli ospiti. La Lazio soffre, costruisce poco anche perché sulle fasce Cesar e Fiore non riescono mai a sfondare. Si arriva al fischio di Collina con un giallo: cross di Oddo, Chimenti pressato da Corradi non blocca e la palla finisce in rete. Collina fischia il fallo dell'attaccante ma qualche dubbio resta anche perché il suo assistente Ivaldi era volato verso il centrocampo convalidando l'azione. Inzaghi cambia la Lazio Dopo l'intervallo Mancini presenta Simone Inzaghi al posto di uno spento Muzzi per vivacizzare l'attacco. Si riparte e il primo siparietto e per Collina che smarrisce un cartellino giallo. Liverani lo trova e glielo porge qualche secondo dopo: tutto a posto. Al 5' la Lazio ha subito una grande occasione. Inzaghi rifinisce per Liverani in area di rigore, Chimenti lo stende e Collina fischia il rigore ammonendo il portiere. Inzaghi vorrebbe tirare, dalla panchina si sceglie Cesar. Il brasiliano tira male, Chimenti non deve nemmeno sforzarsi per bloccare. La Lazio non demorde, adesso le maglie juventine sono più aperte. Al 14' sponda di Couto, Fiore fa secco Chimenti e porta in vantaggio i biancocelesti. Fiore raddoppia Lippi inserisce Maresca a centrocampo: esce Conte. Pochi secondi e dentro il primavera Palladino al posto di Di Vaio. La Vecchia Signora reagisce, avanza il baricentro ma si scopre e agevola il contropiede della Lazio. Cesar sfiora il raddoppio, ma a dieci minuti dalla fine ci pensa ancora Fiore a segnare il secondo gol con una splendida rovesciata. Tudor perde la testa e cerca di far finire la carriera a Cesaretto: Collina lo manda sotto la doccia a riflettere. E allora Mancini chiama l'assalto finale. Attacchi inutili, finisce 2-0 come in campionato.

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