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La Figc vara le nuove norme

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Oggi Consiglio Federale, ma senza condoni fiscali i club restano a rischio fallimento

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Tocca alla Federcalcio, nel consiglio federale in programma oggi a via Allegri (ore 13), mettere la parola fine al lungo e tortuoso iter di rinnovamento delle regole per il campionato 2004-05: dopo aver rinviato di due settimane l'appuntamento per dare tempo alla lega di Milano di studiare la bozza, con il sì a larga maggioranza arrivato da Via Rosellini, oggi è il giorno della delibera. Con lo scoglio della Lega superato e i quattro rappresentanti (Galliani, Matarrese, Giraudo e Sensi) che voteranno sì al piano, le nuove norme non dovrebbero incontrare ostacoli: in sostanza potranno iscriversi al prossimo campionato le società che dimostreranno di non avere debiti scaduti con l'erario al 30 giugno 2003, debiti con i tesserati scaduti al 30 aprile 2004 (il termine è il 30 gennaio 2004 con la presentazione di una fideiussione per i tre mesi successivi) e infine di non avere debiti scaduti al 30 giugno 2004 con Figc e Leghe. Il riferimento è alle licenze Uefa, con un rigore anche maggiore, in continuità con al normativa precedente: tra le novità l'inserimento di un nuovo parametro. Non più quello ricavi/indebitamento (che resta solo ai fini del monitoraggio da parte della Covisoc), ma il rapporto tra capitale proprio e attivo-patrimoniale. Un quadro che se restasse rigido soprattutto sulle scadenze di pagamento dell'Irpef, vera spina nel fianco per le società calcistiche, causerebbe «morti e feriti», come ha detto il vicepresidente della Lega, Antonio Matarrese. Insomma i paletti ci saranno, saranno graduali e soprattutto se arriveranno rateizzazioni fiscali almeno l'iscrizione sarà garantita a tutti. La speranza per i club è proprio questa: una duttilità da parte dell'agenzia delle entrate e un quadro normativo di riferimento che consenta ai club di rateizzare il pagamento dell'Irpef renderebbe meno dura la situazione. Senza questa possibilità, il termine improrogabile del 30 giugno scorso per il debito con l'erario vedrebbe molte società in crisi. In sostanza, se non interviene qualcosa dall'esterno con condoni o rateizzazioni in cui basta che il debito venga definito, anche se non pagato, e resta fissato il pagamento dell'Irpef ravvicinato giugno-settembre-novembre di morti e feriti se ne conterebbero molti. La speranza si sposta così da via Allegri ai palazzi della politica, dove si attende l'ok a nuove normative fiscali per le società con fini di lucro: una mano sostanziosa per evitare che molti club scompaiano. E anche di questo si parlerà domani in consiglio: la possibilità di mantenere il titolo sportivo, magari con la retrocessione di una sola serie, per i club falliti, così come aveva annunciato il presidente del Coni, Gianni Petrucci, al termine dell'ultima giunta esecutiva. Solo una chiacchierata informale, nessuna decisione in vista. In scaletta anche la questione degli extracomunitari: la Lega chiederà di averne due in serie A e B, ma la federazione non è disposta a cedere su nuove aperture.

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