Roma, mal di trasferta
La ciurma di Capello, mentre rema a quattro mani sul canotto giallorosso che inizia a far acqua, vede allontanarsi la vetta della classifica e capisce che ormai non c'è più nulla da fare. Nessuno lo dice con chiarezza, Capello in prima persona, ma la stagione giallorossa in campionato, dopo il pareggio del Granillo, cambia drasticamente obiettivi: presenti e futuri. Ora Capello & Co. non possono far altro che recriminare, cercare di guarire da quel mal di trasferta che ha tarpato le ali alla Roma e puntare al secondo posto in classifica per non dover soffrire ancora in futuro. I numeri parlano chiaro, è una Roma a due velocità che fa vedere grandi cose in casa, ma continua a vacillare in trasferta e sempre o quasi contro le «piccole» della serie A. La differenza è tutta qui e i sette punti di distacco dal Milan ne sono la certificazione scritta. La squadra di Capello in casa ha ottenuto trentaquattro dei 39 punti a disposizione, lasciandone per la strada solo cinque (il pareggio con l'Udinese e la sconfitta col Milan). Le altre sono state tutte vittorie, molte delle quali con goleada e spettacolo da vendere. In un bilancio parziale, che consideri solo le partite casalinghe, la Roma sarebbe addirittura davanti al Milan, visto che i rossoneri di Ancelotti viaggiano a quota -5 pur avendo giocato una partita in più. Peggio dei giallorossi ha fatto invece la Juve. Gli uomini di Lippi sono, del terzetto di testa, quelli che hanno incassato di più in casa, perdendo gli scontri diretti con Inter e Milan e pareggiano proprio con la Roma. Risultato, la Juve viaggia in casa a -8. Completamente opposto il bilancio che riguarda le partite in trasferta, dove la Roma ha «bruciato» le sue chance scudetto. Totti & Co., lontano dall'Olimpico, non sono andati oltre ventitre punti dei trentasei disponibili. Il bilancio dice -13 che vuol dire secondo posto in classifica e sette punti di distacco dal Milan delle meraviglie. Anche in trasferta comunque una sola sconfitta, contro il Brescia al Rigamonti e poi una serie sterminata di pareggi: con Juventus, Siena, Inter, Ancona e l'ultimo domenica scorsa con la Reggina. Il Milan qui ha fatto valere la sua forza e probabilmente una rosa molto più ampia e meglio integrabile di quella giallorossa. Già, perché i rossoneri hanno viaggiato in trasferta più o meno allo stesso ritmo casalingo. La cifra finale dice -6 con trentatre punti realizzati su trentanove disponibili e, incredibile ma vero, nessuna sconfitta e solo tre pareggi (Perugia, Parma e Lecce). Juve invece sul passo giallorosso con un -12 che racconta le sconfitte con le due romane, oltre ai pareggi con Empoli, Milan e Lecce. Difficile poter pensare a questo punto della stagione, in un crollo del Milan. Così, le speranze di lottare per il titolo sono ridotte al minimo storico. Restano però da giocare delle partite importanti, derby di domenica prossima di rigore in cima alla lista, per restare davanti alla Juventus e arrivare in fondo al secondo posto. La differenza con il terzo posto è enorme, arrivare secondi vorrebbe dire evitare il preliminare di Champions League che, con un Europeo sul calendario, significherebbe «staccare» la spina nel periodo estivo e riprendere la prossima stagione con la giusta carica ed energia.