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«Fidejussioni? Una furbata»

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Servivano delle fideiussioni in tempi brevissimi e la società finanziaria che le garantì, per un importo pari a 20 milioni, fu la Sbc, con un capitale pari ad appena 500 mila euro. Come fu possibile questo? Fino ai primi mesi del 2003, secondo il regolamento Figc, le fideiussioni potevano essere rilasciate esclusivamente da banche o assicurazioni con alto grado di affidabilità. In seguito a una modifica, venne stabilito che tutte le società iscritte all'articolo 107 della Legge Bancaria, potevano rilasciare questo tipo di documentazioni. Un elenco curato dalla Banca d'Italia. Fin qui nulla di strano, se però non si omette il particolare che la stessa Sbc si era autosospesa dal febbraio dello stesso anno, per l'attività di credito di firma. Amedeo Santoro, fino a qualche tempo fa responsabile della suddetta società finanziaria, rivela le sue verità attraverso «Meeting» (Teleroma56), condotta da Galasso. Le sue parole sono inequivocabili: «Fu una furbata. È stato appurato che le fideiussioni erano false, anche delle cattive imitazioni, delle pessime contraffazioni. Le fideiussioni vennero pagate 700-800 mila euro, un importo superiore di 4-5 volte rispetto alla normalità. Normalmente si paga molto di meno. Ma è la normalità a essere pagata di meno. Il valore aggiunto fu dovuto al fatto che coloro i quali le richiedevano, avrebbero ottenuto queste fideiussioni in tempi brevissimi».

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