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LA TIRRENO-ADRIATICO

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Bettini, che colpo: tappa e magliaSul traguardo di Paglieta il livornese ha preceduto Astarloa e Freire

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E il livornese ha subito colmato la lacuna, imponendosi nella quarta tappa della Tirreno, sul traguardo molisano di Paglieta (dove tra l'altro nel 1999 conquistò la sua prima vittoria importante). Fin qui il vincitore dell'ultima Sanremo non si era certo risparmiato, andando all'attacco cento volte (specialmente nella terza frazione) e inseguendo ogni secondo di abbuono possibile sui traguardi volanti: anche ieri, 3" conquistati per strada e 10" in dote come primo classificato, il tanto che gli è bastato per scavalcare Oscar Freire e sistemarsi comodo in testa alla classifica, da dove sarà arduo spostarlo. Il ritmo di questa Tirreno continua comunque ad essere blando, le medie sono basse, e il confronto con la contemporanea Parigi-Nizza (dove oggi Rebellin, secondo in classifica, ha l'ultima occasione per scavalcare il leader Jaksche) è tutto a sfavore della corsa dei due mari. L'andamento lento ha se non altro favorito la permanenza in gruppo di Petacchi, ieri. Lo spezzino, che in queste tappe non trova terreno fertile per i suoi sprint (percorsi accidentati, arrivi in leggera salita), si è messo umilmente al servizio della squadra, e, dopo essersi staccato al primo dei tre passaggi sull'erta di Paglieta, è riuscito a rientrare e a dare un contributo alla corsa dei suoi compagni Pozzato e Flecha. Sul circuito finale abbiamo avuto l'onore di rivedere all'opera Tonkov, eclissato dalla metà del Giro 2003 e ora luogotenente di Garzelli; il russo ha tentato un breve allungo, e dopo di lui hanno provato ad andarsene in solitudine il tedesco Klier, poi Ruslan Ivanov (che è stato capace di sbilanciarsi e cadere in salita) e infine, più convinto, Juan Antonio Flecha. Ma il gruppo, secondo copione, non ha lasciato spazio a nessuno, e all'ultimo chilometro ci si è disposti alla volata. Ai 400 metri è partito fortissimo Joaquin Rodriguez, ma lo spagnolo aveva troppa nobiltà alla sua ruota per sperare di lasciarsi tutti alle spalle. Infatti Bettini lo ha saltato ai 150 metri, mentre l'altro paladino della situazione, Di Luca, per una spallata con Beat Zberg perdeva il pedale e non poteva cercare il piazzamento di prestigio. Bettini, che pure dichiara di non essere al massimo, ha preceduto nettamente un paio di campioni del mondo, ovvero Astarloa (da cui venne beffato al Mondiale di Hamilton l'anno scorso) e Freire, iridato nel 1999 e nel 2001. Si difenderà dai loro attacchi, il toscano, sin da oggi, quinta tappa, da Paglieta a Torricella Sicura, 215 chilometri con una seconda parte di gara movimentatissima. In tv differita su RaiSportSat alle 18.

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