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Il fisco chiede 86 milioni alla società di Formello

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Lo scorso 22 gennaio era stata notificata alla società biancoceleste una cartella di pagamento inviata dall'Agenzia delle Entrate che imponeva entro 90 giorni il pagamento del debito scaduto — 85,5 milioni di euro n.d.r. — alle casse dello Stato. Il debito della Lazio verso l'Erario ammonta a 102,3 milioni di euro per il mancato versamento dell'Irpef sugli stipendi dei calciatori, e per il pagamento dell'Iva ma la società romana anche nel luglio scorso aveva cercato un punto di intesa con il Fisco chiedendo una rateizzazione decennale delle imposte dovute senza applicazione di sanzioni e interessi. La cartella inviata lo scorso gennaio impone ora alla società biancoceleste il pagamento di 85,5 milioni di euro entro il prossimo 21 aprile: oltre questa data — di fatto — la cartella diverrebbe un documento esecutivo ed il Fisco potrebbe pretendere il pagamento forzato del debito, procedendo con il pignoramento di immobili e giocatori. La mossa da parte dell'Agenzia delle Entrate sembrerebbe una chiusura totale verso l'istanza di rateizzazione decennale chiesta dal club nell'estate scorsa, ma l'avvocato Ugo Longo — presidente biancoceleste — rasserena l'animo dei tifosi da tempo in apprensione per le sorti della Lazio. «L'invio di questa cartella di pagamento è la conditio sine qua non per avviare il discorso della rateizzazione — ha affermato il numero uno del club — la norma impone l'apertura di una cartella senza cui non potremmo procedere: questo è un passo dovuto verso l'accordo di rateizzazione con il Fisco». La società ha già contestato la cartella ricevuta, impugnando il documento davanti alla commissione tributaria di Roma lo scorso 24 febbraio. Sim. Pie.

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