di STEFANO CARINA UNA BRUTTA Inter esce indenne da Lisbona con un pareggio che lascia ...
Zaccheroni deve fare a meno del duo d'attacco Adriano-Vieri e opta per il tandem leggero Martins-Recoba che non avrà molte occasioni per mettersi in luce nei novanta minuti di gioco. Inizio di partita titubante dei nerazzurri con Simao che fa letteralmente impazzire Helveg sulla fascia destra della difesa interista. Il danese è perennemente superato dal laterale lusitano che al 14' offre un pallone d'oro ad Armando. Sul tiro a botta sicura del numero 2 del Benfica, Toldo ci mette però un piede e devia in angolo. Zaccheroni capisce le difficoltà di Helveg ed inverte i laterali. Camacho se ne accorge e ordina a Geovanni di cominciare a spingere sulla sinistra. Proprio in occasione di una discesa del brasiliano ex-Barcellona, Sokota dribbla Adani, ma poi spreca con un pallonetto che si spegne alto sulla traversa. L'Inter è statica, timorosa, lenta nelle ripartenze. Il primo tiro in porta di una qualche pericolosità per la squadra milanese è targato Recoba, al minuto 34. Prima della fine del tempo ancora brividi per la retroguardia nerazzurra. Sugli sviluppi di un angolo, il pallone danza pericolosamente vicino la linea di porta, senza che nessuno dei padroni di casa riesca ad effettuare la deviazione vincente. Il secondo tempo è la fotocopia del primo con il Benfica che fa la partita e l'Inter che si difende. In realtà non ci sono grandi occasioni per le «Aquile di Lisbona», eccezion fatta per quelle capitate a Zahovic al 55' e a Sokota all'87'. Nella prima lo sloveno manda a lato, nella seconda Toldo è bravissimo su Sokota, pronto alla ribattuta a rete, dopo una prima parata su tiro di Petit. A pensarci bene la nota lieta di questa trasferta, oltre al risultato, è la ritrovata serenità del portiere nerazzurro.