Tirreno-Adriatico È subito Petacchi
La ottiene davanti ai tedeschi Zabel e Hondo sull'arrivo di Sabaudia, che un anno fa premiò lo splendido Cipollini iridato, ma che stavolta si adegua al nuovo che avanza. Un nuovo che si dimostra inesorabile e che pone seriamente la propria candidatura per Sanremo: «Non ci sono mai arrivato al meglio, ma questa può essere la volta buona, sempre che qualcuno non faccia il numero sul Poggio», dice Petacchi. Che poi risponde, a chi chiede se abbia nelle gambe il fondo per fare una volata in capo a 300 km di corsa (tanto è lunga la Sanremo): «Ho fatto belle cose dopo gare lunghissime, vedi la Parigi-Tours dell'anno scorso, dove persi da Zabel esclusivamente per un errore allo sprint». Come dire, più che la distanza il problema è la forma, e finché la forma è questa Petacchi si mette in prima fila. Qualche posto indietro invece è accomodato, almeno per il momento, Cipollini: solo settimo ieri, partito un po' tardi nello sprint. E comunque già oggi (Latina-Maddaloni, 164 km, differita tv su Rai3 alle 16.50) Re Leone avrà modo di migliorare, visto che ci si attende un nuovo sprint. Petacchi, tra una cosa e l'altra, ieri ha pure polemizzato proprio col team di Cipollini, dal quale si erano levate voci critiche nei confronti della Fassa Bortolo, «rea» di non organizzare un proprio treno. A Sabaudia gli uomini di Petacchi hanno risposto con un signor treno, «e tutti hanno visto cosa sappiamo fare». Così come tutti hanno visto e apprezzato la grande voglia di Leonardo Giordani, romano, che a due passi da casa ha voluto dare spettacolo, organizzando una fuga a 8 dopo appena 17 km, e resistendo poi da solo anche quando gli altri sono stati ripresi. Il suo sogno è finito a 6 km da Sabaudia, lui assicura che ci riproverà.