MOGGI ASSOLVE LIPPI: «RIMANE ANCHE IL PROSSIMO ANNO. RIPARTIREMO DA BLASI E BRIGHI»
Quano è lontana Manchester, quella finale persa ai rigori. Voleva la rivincita Marcello Lippi, ma dovrà attendere almeno un altro anno perché a Gelserkinchen non ci sarà. Nè Lippi nè la sua Juve buttata fuori da quel Depo da sempre bestia nera juventina. Tutto da rifare. Fuori dall'Europa, aggrappata al sogno di rientrare nel giro scudetto domenica prossima quando al Delle Alpi affronterà il Milan. Vincere per sperare ancora, perché una sconfitta sarebbe un altro addio anticipato. Quanti problemi per Nostra Signora degli scudetti. Troppi bocconi amari ingoiati, troppe amarezze, troppi errori per non riflettere. La Juve è al capolinea. Squadra vecchia, anagraficamente, e quindi da rinfondare. Juve sotto accusa, sul banco degli imputati, ma a difenderla ci pensa Luciano Moggi. Difesa d'ufficio, a tratti accorata. «Perdere fa parte del gioco, non sempre si può vincere - dice il direttore - Abbiamo subito infortuni pesanti, di giocatori che rappresentano l'ossatura della Juventus, ultimo Del Piero uscito dopo 5'. Non mi è mai capitata una stagione così sfortunata». Errori, come la cessione di Davids che sta spopolando a Barcellona, o gli acquisti di Appiah e Legrottaglie che non hanno reso come la Juve si aspettava. «Chi nè partito non faceva parte del progetto Juve e a chi è arrivato bisogna dare il tempo di crescere. Non ci piangiamo addosso, la stagione non è ancora chiusa, c'è il campionato, la Coppa Italia e la Juve non molla». Già, ma intanto la finestra è già aperta sul futuro. Ma per Moggi niente rifondazione bianconera. «Lippi rimarrà con noi anche il prossimo anno perché fa parte del nostro progetto e non lo possiamo mettere in discussione per questa stagione sfortunata. Quanto al mercato non faremo follie. Prenderemo Blasi e Brighi poi vedremo come si comporterà questa squadra al completo, ma sia ben chiaro che qualsiasi investimento lo faremo in ottica-bilancio, senza fare follie delle quali un giorno pentirsi». E le cessioni? «Da Torino non si muove nessuno», il diktat di Luciano Moggi. Già, ma intanto radio mercato sussurra che alla Juve cambierà molto. Lippi. ad esempio, potrebbe lasciare Torino. Se non sarà la Nazionale sceglierebbe il Manchester United e con lui in Premier approderebbe anche Pavel Nedved. Inghilterra o Spagna (Barcellona) per David Trezeguet, mentre per limiti di età non ci saranno più Ferrara e Montero. E con i ricavi delle due cessioni eccellenti, via alla campagna di rafforzamento. I nomi? Sulla panchina bianconera potrebbe arrivare Prandelli e oltre a Blasi porterebbe in dote anche Bonera e Gilardino. Piace il laziale Fiore e non è escluso un grosso colpo estero, un giovane di talento e a costi contenuti. Moggi non lo dice, ma sarà rifondazione bianconera. Futuro, chissà, forse, ma intanto c'è un presente da assolvere e questi si chiama Milan. Da battere. A tutti i costi.