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Una boccata d'ossigeno per le società

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La modifica sull'accordo spalma ammortamenti, se da un lato penalizzerà le società che non potranno più detrarre fiscalmente la svalutazione del cartellino dei singoli giocatori, dall'altra regala la certezza che i debiti potranno essere coperti nell'arco di dieci anni. E almeno a nostro avviso, si tratta di un provvedimento giudizioso, visti i tempi che corrono, e sicuramente ragionevole che esalta lo spirito del Governo italiano e del Commissario Ue Monti, che hanno compreso il momento di disagio del nostro calcio. Che dovrà cambiare registro, adeguarsi e limitare le spese. Non concedergli la possibilità di dilazionare i debiti, avrebbe rappresentato un colpo durissimo. E allora benediciamo Monti e il Governo, come un plauso va al presidente del Coni Petrucci che, in sintonia con Governo, Figc e Lega, ha proposto il salvataggio del titolo sportivo di un club pur in presenza di un fallimento. Perché non può essere che per l'errore dei presidenti a rimetterci debba essere solo il tifoso. Che alla fine, è l'unico che paga.

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