«MI CHIAMO Alessandro Fahiole Amantino, al secolo Mancini e sono contento di piacervi».
E non solo, nel cuore dei tifosi questo giovanotto proveniente dal Brasile ha già preso il posto di di un certo Cafu. «Si, ma non facciamo paragoni, non mi piacciono - ha detto Mancini - diciamo che siamo simili come corsa, forza e scatto. Poi, numeri alla mano, ho segnato già otto reti alla mia prima stagione, lui ne ha fatti sei in cinque anni». Niente confronti, quindi, neppure con Kaka. «Giochiamo in ruoli diversi, speriamo di ritrovarci insieme in nazionale». Già, la Selecao, il pensiero fisso di tutti i ragazzi brasiliani che giocano a pallone. «Tra dieci giorni ci saranno le convocazioni e spero di esserci. E poi, in Brasile le partite della Roma le vedono». Poi si comincia a parlare di Roma. «Totti, Cassano ed il sottoscritto, forse non saremo l'attacco più forte del mondo, ma almeno quello che più fa divertire la gente. Giochiamo con allegria, divertendoci e questo aiuta tutta la squadra». Tutto in una partita: contro l'Inter due reti per lui, gol annullati e vittoria finale. «Sono contento di aver segnato la mia prima doppietta in Italia. Dopo la terza rete annullata abbiamo avuto un pò paura, ma eravamo consapevoli che potevamo vincere. Migliorare? Nella ripresa, contro l'Inter, siamo entrati in campo e per una decina di minuti eravamo poco concentrati. Dobbiamo lavorare su questo aspetto». La Roma vola in Spagna per l'impegno di Coppa. «L'Uefa è importante, ma il campionato è il nostro primo obiettivo. Contro il Villareal giocheremo per vincere, stessa cosa che faremo domenica contro la Reggina. E poi speriamo che la Juventus batta il Milan. Il mio sogno? Arrivare alla sfida del San Siro a pari punti». Il siparietto finale è dedicato ad un giocatore del Villareal, il centrocampista brasiliano Belletti. In una intervista il giocatore ha dichiarato di non conoscere Mancini. «Cosa ha detto? Ma se abbiamo giocato insieme per più di un anno all'Atletico. Strano che dica di non conoscermi. Comunque non è importante, si gioca Roma contro Villareal e non Mancini contro Belletti. Poi il campo darà la sua sentenza». Luc. Col.