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UNA SCAMPAGNATA.

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In effetti, si respirava profumo di vittoria, ma era difficile prevedere un simile divario fra la Rossa e le sue avversarie tradizionali, costrette a disputare una gara nella gara, con un modesto obiettivo: il terzo posto. Come sempre, il mattatore è stato Schumi, più Cannibale che mai, come testimonia il numero dei suoi successi. Con quello di ieri sono 71. Una corsa perfetta la sua assecondata da una macchina priva di punti deboli, la debuttante F2004. Alla festa ferrarista ha pure partecipato degnamente Barrichello, il quale nelle quattro stagioni vissute a Maranello ha avuto modo di maturare, trasformandosi da oscuro gregario in un affidabile scudiero di Schumacher. Questa Ferrari sembra avere tutte le carte in regola per replicare lo straordinario 2002, quando chiuse i giochi già a metà campionato. Sul futuro immediato della scuderia del Cavallino gravano, però, ombre che travalicano il puro fatto sportivo. Giovedì prossimo, infatti, Luca Cordero di Montezemolo, leader del rinascimento di Maranello, diventerà presidente della Ferrari, ma che non sarà più amministratore delegato, in quanto non avrà la disponibilità di tempo necessaria onde seguire quotidianamente le vicende della società. Per evitare sconquassi, in un'azienda che da oltre un decennio si identifica in Montezemolo, molto dipenderà da chi verrà scelto per svolgere l'incarico di amministratore delegato. Se l'uomo non fosse in sintonia con il presidente si potrebbero avere riflessi negativi pure nell'ambito gestionale del reparto corse e in ciò confidano gli avversari della Ferrari, schiaffeggiati nel Gran Premio d'Australia. Per tornare a Melbourne, non è mancata una significativa sorpresa. La corsa degli altri è stata, infatti, vinta dalla Renault, con il sempre più consistente Alonso, e il risultato avrebbe potuto assumere proporzioni più vistose se Trulli non fosse stato protagonista di una partenza sfortunata, che non gli ha permesso di andare oltre il settimo posto. Si è verificato, dunque, un cambio di gerarchie, con la Williams-BMW a leccarsi le ferite e la McLaren-Mercedes retrocessa a comprimaria. Per quest'ultima, in particolare, il recupero a breve di competitività e di affidabilità appare davvero problematico. Da segnalare, infine, una nuova realtà, quella della Bar-Honda, che ha trovato in Jenson Button l'alfiere della riscossa.

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