di FABRIZIO MARCHETTI FIBRILLAZIONE.

Inutile negarlo, la gente, i tifosi, sentono che qualcosa di grande sta per materializzarsi. La cronaca parla di un'altra escalation in Borsa: +7,52% con un controvalore, impressionante, di quasi 12 milioni. Solo ieri è passato di mano oltre il 19,95% del club, un quinto della Lazio. Nessuna comunicazione ufficiale (né dall'Italia, né dall'estero) ma le voci che si sono rincorse ieri a Piazza Affari hanno alimentato l'ipotesi relativa al lancio di un'Opa. E le indiscrezioni relative a questo tipo di scenario, sempre più insistenti, conducono a Bertarelli. «Ernesto fai lesto, noi facciamo il resto», recita uno dei tanti messaggi d'orgoglio popolare. E l'uomo-Alinghi, patron della Serono, supportato da due partners familiari legati al mondo alberghiero, intende sviluppare questa strategia per rompere gli indugi. La cordata svizzero-romagnola sarebbe già al lavoro per confezionare il piano industriale da presentare alla Consob. Tre gli aspetti fondamentali: risanamento societario, aspetto tecnico e sviluppo del patrimonio immobiliare (diviso in 4 blocchi, albergo, centro congressi, polo benessere, ristorante, con il sogno-eliporto), destinato a costituire le fondamenta del futuro biancoceleste. Le necessarie autorizzazioni, la sola condizione sospensiva, appaiono ostacolo valicabile con il supporto e il buon senso delle istituzioni. Insomma c'è chi lavora sul futuro, la Lazio smentisce. «Bertarelli non è interessato al club», afferma Longo. I tifosi stavolta fanno gli scongiuri e sognano in grande.